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mercoledì 25 novembre 2009

L'assurdo Cordoni

Crisi. L’incredibile cinismo di Cordoni.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Lettere & Opinioni, 25 novembre 2009.

La presa di posizione del sig. Cordoni presidente dell’Associazioni dei comuni lodigiani sul Fondo provinciale di solidarietà anticrisi è sconcertante. La drammatica emergenza della crisi nel Lodigiano è sotto gli occhi di tutti. Nel 2009 i cassintegrati lodigiani hanno superato le 5.000 unità, 3.000 lavoratori hanno perso il posto e nel 2010 saranno oltre 4.000, a questi vanno aggiunti più di 1.000 dipendenti delle cooperative inattivi e senza reddito che non figurano come disoccupati.
Di fronte a questo disastro sociale le istituzioni pubbliche, a partire dagli enti locali, hanno il dovere morale di dare priorità assoluta a provvedimenti immediati per l’emergenza 2009 e di rispondere adeguatamente alla crisi dei prossimi anni con programmi organici. Con questo spirito Provincia e Comune di Lodi, con 100.000 euro, e 12 comuni, con 2 euro per abitante, hanno costituito un fondo di solidarietà anticrisi di circa 350.000 euro.
Non è questo il sentimento del sig. Cordoni. Egli, anche a nome degli altri sindaci lodigiani (da lui rappresentati, ma che dubitiamo siano stati consultati), affermare che:
1) per il 2009 non bisogna fare niente perché la provincia stanzia solo 40 centesimi per abitante e moltissimi comuni non sono in grado di versare al Fondo provinciale anticrisi euro 2 per abitante a causa e di altri impegni sociali pressanti come i pasti a domicilio, gli asili nido, le scuole, gli anziani;
2) nel 2010 forse si potrebbe dare al Fondo 1 euro per abitante.
Come è evidente il presidente dei sindaci lodigiani, non solo non si sente in dovere di mettere al primo posto il bisogno di chi non riesce più a mantenere la famiglia o non arriva più pagare il mutuo e rischia di perdere la casa, ma infelicemente giudica tale bisogno meno importante delle sue particolari difficoltà nella gestione delle scarse risorse comunali mostrandosi prigioniero di un incredibile cinismo burocraticoamministrativo. Di fronte alla tragicità della crisi l’ultimo degli amministratori comunali sa quattro cose:
1) L’emergenza si aggredisce con un’azione immediata del comune;
2) O tutti i comuni e la provincia vi partecipano, o l’intervento immediato del comune diventa rapidamente inefficace;
3) Anche così l’effetto dell’azione immediata dei comuni si esaurisce in pochi mesi a causa della scarsità di risorse economiche comunali quindi l’azione immediata può sussistere solo se è sostenuta dalla regione, ossia dal primo livello legislativo territoriale con autonomia economica;
4) Oltre l’emergenza, solo un sistema difesa generale articolato su Stato, Regioni, Province e Comuni può realizzare un’azione anticrisi stabile ed efficace.
Se l’ultimo degli amministratori comunali è anche un buon amministratore sa che:
1) Deve impegnare immediatamente la propria amministrazione ad intervenire economicamente
anche se le risorse disponibili sono pochissime, anche se nessun’altra amministrazione interviene e indipendentemente dal fatto che altre amministrazioni danno di meno (al contrario Cordoni giustifica la negazione dell’aiuto comunale ai disoccupati per il fatto che la Provincia versa meno della metà della quota comunale);
2) Deve coinvolgere tutti i Comuni e la Provincia (a cui deve chiedere di contribuire alla pari dei comuni);
3) Deve deliberare assieme a tutti i comuni della provincia una proposta di legge regionale che costringa la regione Lombardia ad istituire un Fondo anticrisi regionale che permetta ai fondi comunali e provinciali di far fronte adeguatamente all’emergenza;
4) Deve contribuire a costruire un sistema difesa generale articolato su Stato, Regioni, Province e Comuni deliberando assieme a tutti i comuni della provincia quelle proposte di legge regionali e nazionali che puntano alla realizzazione di tale sistema (Rifondazione Comunista ne sta presentando sette, ma ce ne sono molte avanzate dal sindacato e da altre forze di sinistra).
Rifondazione Comunista apre con Cordoni e con tutti i “suoi” sindaci una vertenza che li costringa a diventare buoni amministratori. Vogliamo cioè che essi debbano:
1) Istituire il Fondo di solidarietà anticrisi Comunale che come minimo preveda il versamento di 2 euro per abitante al Fondo provinciale, prima di fine anno ovviamente se le risorse del comune lo permettono e comunque nel 2010 destinando una quota del prossimo bilancio di previsione;
2) Deliberare in Consiglio Comunale l’invito a tutti i comuni perché aderiscano al Fondo provinciale e la richiesta alla provincia di alzare a 2 euro per abitante il suo contributo al Fondo provinciale;
3) Deliberare la proposta di legge regionale di Rifondazione Comunista per costringere la regione Lombardia ad istituire un Fondo anticrisi regionale di sostegno ai fondi comunali e provinciali per
far fronte adeguatamente all’emergenza;
4) Deliberare il sostegno delle proposte di legge regionali e nazionali che puntano alla realizzazione di un sistema di difesa generale dalla crisi presentate da Rifondazione Comunista o anche quelle presentate dal sindacato e da altre forze di sinistra.
Andrea Viani - Segretario provinciale di Rifondazione comunista
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