Esito positivo dopo l’incontro in Assolodi fra rappresentanti dei lavoratori e dirigenti dell’azienda. Area Lever, arrivano altri investimenti. Rilancio con la produzione di detersivi a spruzzo e liquidi.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Andrea Bagatta, 28 ottobre 2009.
Nuovi investimenti sul sito produttivo con un impianto di cogenerazione, un futuro da stabilimento leader nella produzione di detersivi a spruzzo e liquidi per lavatrice, la promessa di non ristrutturare la parte della holding, che non era stata toccata dalla riorganizzazione che lo scorso aprile determinò la cassa integrazione per 170 lavoratori. È stato positivo l’incontro avvenuto ieri in Assolodi tra rappresentanti dei lavoratori, segretari provinciali di categoria di Cgil, Cisl e Uil e dirigenti dell’Unilever.
L’azienda ha rassicurato sul piano di investimenti: oltre al programma triennale 2008-2010 con 15 milioni di euro, a giugno entrerà in funzione un nuovo impianto di cogenerazione per la produzione di energia elettrica e per l’acqua calda. Un investimento da 2 milioni 700 mila euro che sarà ammortizzato in tre o quattro anni.
«Un bel segnale per il sito produttivo - dice il segretario dei chimici Uil Gianpiero Bernazzani -. L’anno prossimo sono in arrivo anche 4,5 milioni di tonnellate dal sito di Pozzili per saturare la produzione sulle linee, e c’è stato prospettato un futuro come stabilimento leader nei detersivi a spruzzo e nei liquidi per lavatrice. L’azienda non ha voluto replicare direttamente alle voci di chiusura del sito, ma l’applicazione dell’accordo di aprile e il potenziamento dell’area sono segnali importanti per il futuro».
La stessa presenza al tavolo della trattativa del dirigente nazionale Salvatore Iorio è stata vista positivamente dai sindacati. «Anche lui ha firmato l’accordo ad aprile ed era presente per garantirne l’applicazione - conclude Bernazzani -. Restano dei problemi da risolvere, l’aumento dei volumi, il reintegro dei cassintegrati, il riutilizzo del sito dismesso. Nel complesso però siamo soddisfatti, almeno per adesso».
I lavoratori della fabbrica ancora in cassa integrazione sono 91, 66 sono andati in mobilità, tre hanno dato le dimissioni. Nella holding, uffici e laboratori, uno ha dato le dimissioni.
«E per la holding c’è stato assicurato che l’Italia, e quindi Casale, non sarà toccata dalla riorganizzazione dei laboratori in corso a livello europeo - commenta Carlo Carelli della Rsu -. Le prospettive non sono negative, ma occorre vigilare sempre e servono più garanzie per i lavoratori, sia in fabbrica sia in cassa integrazione. A questo proposito abbiamo chiesto all’azienda ulteriori dettagli, e le riferiremo in assemblea il 4 novembre prossimo».
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