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mercoledì 28 ottobre 2009

Famiglie più povere. La polizia in piazza




Gli italiani sono fortemente preoccupati per la gravità e soprattutto per la durata della crisi ma il 54% della popolazione è soddisfatta della propria situazione economica e cresce la percentuale di chi guarda al futuro con un nuovo "non euforico" ottimismo. È la fotografia di Ipsos su gli italiani e il risparmio nella consueta indagine commissionata dall'Acri in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio che si aprirà domani per l'85a edizione. "L'italiano guarda al futuro con un ottimismo nuovo, che non è euforico' ", e del resto non potrebbe esserlo vista la situazione attuale (Sky Tg24).


Diminuisce il reddito (persi 11 miliardi di euro) e il potere d'acquisto delle famiglie italiane. E soprattutto torna a scendere la propensione al risparmio, facendo registrare una preoccupante inversione di tendenza. L'Istat ha diffuso questa mattina per la prima volta, alcuni indicatori trimestrali per le famiglie e le società non finanziarie, calcolati sulla base dei conti trimestrali per settore istituzionale relativi al secondo trimestre 2009. La propensione al risparmio delle famiglie è stata pari al 15,2%. Tale risultato, pur superiore a quello del corrispondente trimestre del 2008 (14,8 per cento), è però inferiore di 0,4 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2009. Nel secondo trimestre di quest'anno, infatti, il reddito lordo disponibile delle famiglie è diminuito dell'1% in valori correnti rispetto al trimestre precedente, mentre la spesa delle famiglie per consumi finali si è ridotta appena dello 0,5 per cento. Nel periodo luglio 2008-giugno 2009, il potere di acquisto delle famiglie (cioè il reddito disponibile delle famiglie in termini reali) è diminuito dell'1 per cento rispetto al trimestre precedente (aprile 2008-marzo 2009) e dell'1,2 per cento rispetto a quello corrispondente (luglio 2007-giugno 2008) (Asca).
Poliziotti in divisa che scortano altri poliziotti, in borghese, 'armati' di bandiere e striscioni. L'insolita immagine è 'andata in onda' per le vie del centro di Roma tra cittadini perplessi e un po' stupiti. Oggi è stato, infatti, il giorno della rabbia (visibile) di agenti, funzionari e personale del comparto della sicurezza che hanno manifestato in migliaia (oltre 30 mila per i sindacati) con un corteo in piena regola partito da piazza Bocca della Verità e concluso a piazza Navona. Ad essere toccati dalla manifestazione alcuni Palazzi delle istituzioni come quelli dove ha sede il Ministero della Funzione pubblica, dove si è avuto uno dei momenti di maggior rabbia con slogan e fischi contro il ministro Renato Brunetta, e il Senato. Ed i poliziotti si sono rivolti direttamente ai cittadini spiegando dai megafoni le difficoltà in cui si dibattono sempre di più e distribuendo manifestini. Uno, significativo, era del Commissariato "Trastevere" di Roma che, è stata la denuncia, manca anche dei fax per comunicare mentre altri hanno parlato di aumenti proposti pari a due euro mensili a fronte di orari sempre più massacranti e non pagamento di straordinari. "Basta tagli, non possiamo garantire la sicurezza ai cittadini" è stato in grido congiunto delle migliaia di poliziotti scesi in piazza mentre sul palco allestito in piazza Navona si leggeva la grande scritta: "La sicurezza è un diritto. E i diritti non si tagliano". Presenti alla manifestazione anche uomini politici dell'opposizione come il segretario del Pd Pier Luigi Bersani e quello dell'Idv Antonio Di Pietro oltre ad altri parlamentari come l'ex Prefetto Achille Serra. Presenti, sul palco, invece, i Segretari Generali di praticamente tutti i sindacati di Polizia: Siulp, Sap, Siap, Silp per la Cgil, Ugl Polizia di Stato, Coisp-Up-Fps-Adp-Pnfi, Anfp. Ma anche i responsabili sindacali della Polizia Penitenziaria, del Corpo Forestale dello Stato mentre a portare la propria adesione è stato anche il Cocer della Guardia di Finanza ed un saluto è venuto dai Cocer di Marina Militare e Aeronautica militare. A nome di tutti ha parlato Felice Romano del Siulp: "ancora una volta - ha detto dal palco - siamo stati costretti a scendere in piazza per protestare contro la politica del Governo sulla sicurezza. E vogliamo che la nostra voce giunga a chi, pur avendo la responsabilità di governare il nostro Paese, dimostra sempre più spesso con i fatti di volersi in realtà limitare ad una politica di annunci. Si taglia sulle risorse delle Forze di Polizia: si taglia anche quest'anno, con la prossima Finanziaria, sugli investimenti che servono a garantire il livello di sicurezza minimo. - ha denunciato Romano - Vuol dire soprattutto macchine fatiscenti, vuol dire perdere ogni anno diecimila operatori tra tutte le Forze di Polizia e sostituirli con appena 2.500 uomini, vuol dire anche risparmiare sulla formazione, sull'addestramento, sull'equipaggiamento, sulla logistica, vuol dire cioè farsi sfrattare dagli enti privati proprietari delle nostre caserme e dei nostri uffici perché non paghiamo l'affitto, vuol dire scendere in strada con armi che non sono più efficienti" (Asca).
"Siamo scesi oggi in piazza contro il Governo Berlusconi per le stesse ragioni per cui nel passato contestammo pubblicamente il Governo Prodi: e cioè che sulla sicurezza si fanno solo annunci e promesse ma poi concretamente si tagliano fondi e risorse. Quando contestavamo il centro-sinistra c'erano al nostro fianco illustri esponenti di centro-destra. Questi ultimi, una volta arrivati al governo dimenticano le proteste fatte e tagliano pure loro i fondi alle Forze di Polizia". È quanto ha affermato Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo polizia penitenziaria Sappe, la prima e più rappresentativa organizzazione della categoria, a margine della manifestazione odierna dei Sindacati di Polizia a Roma. Capece ha parlato di una "giornata di mobilitazione nazionale straordinaria" che ha dimostrato "quanto sono delusi i poliziotti italiani da questo Governo Berlusconi e dalle politiche sulla sicurezza del Paese". "Le carceri ospitano oggi più di 65mila detenuti a fronte di 42mila posti letto e questo pesante sovraffollamento condiziona gravemente le già difficili condizioni di lavoro delle donne e degli uomini della Polizia penitenziaria - ha spiegato il rappresentatante del Sappe - che hanno carenze di organico quantificate in più di 5mila unità. Sarebbe allora grave e irresponsabile se l'intero esecutivo guidato da Silvio Berlusconi non tenesse nel debito conto questa imponente manifestazione di protesta e non provvedesse a destinare più fondi da destinare alle Forze di Polizia e nuove assunzioni per garantire davvero maggiore sicurezza al Paese" (Asca).
"La sicurezza del Popolo Italiano non è una priorità" per questo Governo e a dimostrarlo ci sono proprio i tagli operati dall'esecutivo all'intero comparto. Questa la dura presa di posizione dell'Anfp, l'Associazione nazionale funzionari di polizia che commenta così la manifestazione di Roma che ha visto scendere in piazza decine di migliaia di operatori delle forze di polizia. Anche centinaia di funzionari di Polizia, ha rivelato il segretario nazionale dell'Anfp, Enzo Marco Letizia "hanno sfilano insieme ai loro uomini per avere garanzie che per il futuro gli venga data la possibilità di assicurare la sicurezza del popolo italiano". "Tra le pieghe delle Finanziare - ha poi agggiunto - si scopre che in passato al Ministero dell'Interno venivano destinati circa 70 milioni di euro, che non gravavano sul bilancio, derivanti dai molteplici servizi a pagamento della Polizia di Stato, e da altre voci come l'addizionale comunale sui diritti d'imbarco sugli aeromobili. Dal 2005 è stato posto un limite che nel 2009 è sceso a 19 milioni di euro" (Asca).
"Oggi i poliziotti italiani sono giustamente scesi in piazza, davanti alla sede del governo Berlusconi, per protestare contro i tagli operati da un governo, quello Berlusconi, che da un lato legalizza le ronde padane e costringe le forze di polizia a dover cedere a ronde illegali e anti-costituzionali diritti e prerogative, mentre dall'altro tagli i finanziamenti alla Polizia di Stato". Ad esprimere "solidarietà" ai poliziotti scesi in piazza, a nome del suo partito, è stato Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se. "Inoltre, il comparto sicurezza del nostro Paese - ha ricordato Ferrero - è in lotta anche per un rinnovo contrattuale e il riordino delle carriere messo in crisi dalla sciagurata politica di contro-contrattuale perseguita dal governo che punta a isolare la Cgil come i sindacati di base" (Asca).
"È molto apprezzabile l'impegno del governo di stanziare 100 milioni di euro per il rinnovo contrattuale del comparto sicurezza". Lo affermano in una nota congiunta i capigruppo Pdl al Senato e alla camera, Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto. "L'annuncio, poi, di un ulteriore stanziamento per il riordino delle carriere rappresenta una risposta positiva, attesa da tempo, per tutti gli uomini in divisa. Stiamo affrontando con determinazione e con misure concrete - concludono - tutte le problematiche che interessano il comparto sicurezza. Il Parlamento e questa maggioranza in particolare molto hanno fatto a sostegno di chi ogni giorno si sacrifica per la nostra tutela sia in Italia che nelle missioni di pace internazionali. Continueremo su questa linea. Ed il Pdl proseguirà nel suo impegno di garantire che le misure annunciate dal governo e soprattutto quelle ulteriori che verranno stanziate siano varate in tempi rapidi" (Asca).
"Di fronte alla manifestazione di tutti i sindacati della Polizia di Stato, della Polizia penitenziaria e del Corpo forestale dello Stato che denunciano i tre miliardi di tagli al comparto e che sottolineano come anche con questa finanziaria il governo Berlusconi tradisca gli impegni assunti con gli operatori della sicurezza, la risposta di Gasparri e Cicchitto è patetica". Lo dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato, commentando la manifestazione degli operatori della sicurezza in corso di fronte a Palazzo Madama. "Al di là delle chiacchiere del governo che ha sbandierato piu' sicurezza per tutti - sottolinea Anna Finocchiaro - proprio in questo settore siamo di fronte a una situazione drammatica. I sindacati degli operatori stanno manifestando davanti al Senato per denunciare una condizione intollerabile: in tre anni il governo Berlusconi ha tagliato 3 miliardi di euro alla sicurezza e questo taglio, unito agli effetti del decreto Brunetta sulla Pubblica amministrazione, sta adesso comportando una drammatica carenza di personale, con il mancato turn over e l'innalzamento dell'età media dei poliziotti in servizio. Di questo passo, ci stanno dicendo gli operatori del settore, da un lato sarà a rischio la sicurezza dei cittadini e dall'altro peggioreranno le condizioni di lavoro. E di fronte a ciò che fa la maggioranza? Gasparri e Cicchitto si sperticano in lodi per il governo che ha deciso di stanziare una cifra misera rispetto ai tagli, cioè 100 milioni di euro, lo stretto indispensabile per il rinnovo del contratto. Una risposta davvero patetica - conclude Anna Finocchiaro - da una maggioranza che anche in questo caso si limita a benedire le scelte sbagliate del governo" (Asca).
Dovrebbe arrivare nelle prossime ore un emendamento alla finanziaria per stanziare 100 milioni di euro al comparto sicurezza, in aggiunta a quelli già contenuti nel provvedimento. "I 100 milioni sono stati annunciati - ha detto il relatore Maurizio Saia - ma ancora non c'è alcun emendamento presentato. Spero di presentare io un emendamento, se non lo farà il governo e magari di reperire qualcosa in più". Saia ha spiegato che i 100 milioni erano già stati accantonati per le forze dell'ordine e "è giusto che escano fuori" (Asca).
"Siamo qui per informare i cittadini italiani che se anche le forze di polizia sono costrette a scendere in piazza per far valere i loro diritti, vuol dire proprio che siamo alla vigilia di uno sfascio". È quanto ha affermato il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, che ha sfilato, questa mattina a Roma, tra i circa 30.000 operatori di polizia che hanno manifestato contro i tagli del governo al comparto sicurezza. Di Pietro ha poi detto che "il governo deve capire che c'è bisogno di mezzi, strutture, uomini e risorse per fare in modo che chi rischia la vita tutti i giorni possa almeno fare il proprio lavoro dignitosamente" (Asca).



Una pesante contestazione c'è stata sotto il ministero della Funzione Pubblica: con slogan contro il ministro Renato Brunetta: "ci hai chiamato poliziotti panzoni, hanno urlato, noi facciamo sacrifici". I sindacati criticano quelle che definiscono "scelte irresponsabili" del governo: le ronde, la sicurezza fai da te e improvvisata, e denunciano i pesanti tagli su mezzi, organici e servizi (Sky TG24).
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