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mercoledì 28 ottobre 2009

Per constrastare l'aumento del costo della vita

Da ottobre riparte il GAP in tutte le piazze.

La Coldiretti denuncia ciò che tutti noi ogni giorno possiamo constatare facendo la spesa e parlando con i contadini: i prezzi diminuiscono per i produttori ma aumentano per il consumatore. Chi sta in mezzo a produttori e consumatori? Mediatori, speculatori, intermediari ad ogni titolo. Chi li paga? Noi, i consumatori!
La tanto vantata libertà del "libero mercato" si rivela per quello che è: una truffa, compiuta sulle spalle dei consumatori. Sono sempre i consumatori che pagano le famose "libertà" di mercato: gli strozzinaggi delle grandi catene di distribuzione, le speculazioni finanziarie internazionali e nostrane sui beni di prima necessità.
I coltivatori italiani devono cedere le loro produzioni al sistema clientelare-mafioso degli intermediari, mentre il sistema aumenta i prezzi ogni giorno.
Il latte è pagato agli allevatori italiani il 30% in meno, all'acquirente costa il 350% in più. Il grano per il pane è pagato ai coltivatori il 33% in meno, il pane costa il 1.828% in più!
Il governo tutela i mafiosi e approfittatori di ogni tipo con leggi vergognose che garantiscono a chi specula mano libera contro la popolazione che si trova a pagare truffe, falsi in bilancio ed evasioni tributarie comprese.
Il GAP e il Partito della Rifondazione Comunista denunciano la truffa ai danni dei lavoratori e dei ceti più deboli e, attraverso i banchetti dei prodotti di prima necessità, propongono acquisti diretti da produttori onesti senza costi aggiunti di intermediazione. Questo per constrastare il pesante aumento del costo della vita che colpisce chi ogni giorno si trova più povero a causa dei licenziamenti, della Cassa Integrazione, della chiusura di aziende. (Da GAP Notizie, 5)


Il GAP lodigiano oggi a Brembio, al mercato.

Il problema delle persone non autosufficienti è drammatico.

In Lombardia il 70% degli anziani oltre i 78 anni diventa non autosufficiente e la retta della casa di riposo è insostenibile (da 1.400 a 2.000 euro mensili) come il costo di una badante regolare (non meno di 1.500 euro mensili).
Le spese per i non autosufficienti si scaricano sui famigliari che, scontata la pensione, spendono da 500 a 1,000 euro al mese o anche di più.
Con pensioni e salari insufficienti e con la crisi, moltissime famiglie non ce la fanno più a coprire quei costi. Invece ogni anziano non autosufficiente ha diritto all'assistenza sociosanitaria in casa di riposo o a domicilio e il comune deve garantire questo diritto.
In pratica il comune deve assicurare, ai non autosufficienti che ne hanno bisogno, il pagamento dell'assistenza sociosanitaria in casa di riposo o a domicilio e lo può fare mettendo in bilancio un apposito Fondo.
Chiediamo ai Sindaci e al Presidente della Provincia di istituire il Fondo sociale per non autosufficienti e di presentare in Regione Lombardia una proposta di legge per finanziarlo.
Da metà ottobre si può firmare ai banchetti la proposta di fondo comunale e legge regionale preparata da Rifondazione Comunista e GAP.
Partito della Rifondazione Comunista
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1 commento:

  1. A questo serio problema, alcuni giorni fa è stato pubblicato sul Corriere un articolo di Ziino, con alcuni suggerimenti che riassumo qui di seguito.
    Come risparmiare 580 euro all'anno.
    La guerra allo spreco? Comincia a casa nostra. Tutto comincia dal luogo in cui si fa la spesa, che sia il supermercato o il negozio di alimentari.Gli imerativi, sono due: comprare di meno e comprare più spesso.
    Quando facciamo la spesa tendiamo a comprare più di quello che ci serve, col risultato che, col passare dei giorni, il cibo si deteriora e finiamo per buttarlo via ancora prima di cucinarlo. Altra abitudine da evitare è quellq di fare la spesa una volta alla settimana, o peggio ogni due settimane: non potendo fare previsioni a lunga durata tendiamo a fare provviste in eccesso. Prevedere, ecco il segreto di una spesa intelligente. Ma per poterlo fare è necessario prima acquisire familiarità con un altro verbo fondamentale: cucinare. Avere pratica tra i fornelli, permette di avere un'idea di quanto e come si consuma. Imparare a cucinare quello che mangiamo è importantissimo: se non so cucinare non saprò mai fare la spesa in maniera corretta. Troppo spesso ci limitiamo a scaldare piatti pronti, invece è proprio manipolando la materia prima dall'inizio, in tutte le sue fasi, che si impara a regolarsi sulle giuste dosi da comperare. Così si limita l quantità di cibo che passa direttamente dal frigo alla spazzatura. Altro segreto è quello del riutilizzo degli avanzi, ovvero riutilizzare quello che si è già cucinato. Qui non c'è che da ripristinare qualcuno dei trucchetti delle nostre nonne, maestre nella pratica del riuso, e poi lavorare di fantasia. Avanzano pomodori e peperone dal pranzo? A cena improvviso un bel sugo. Facile? Sì, ma da non sottovalutare: quelle che sembrano sciocchezze possono far risparmiare in media 580 euro all'anno ad ogni famiglia italiana.
    Se qualche cuoco,a Brembio,volesse insegnarci in merito a questo, potebbe aiutarci a farci risparmiare.

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