Uccellini: «Se tutti i 90mila occupati dovessero aderire all’idea, in un anno si raccoglierebbe quasi un milione di euro». Un euro al mese per aiutare i disoccupati. La proposta della Cisl per trovare soldi e aiutare chi è senza lavoro.Rassegna stampa - Il Cittadino, Greta Boni, 24 ottobre 2009.
Se i comuni snobbano il fondo anticrisi, allora ci pensano i lavoratori. La Cisl ha intenzione di avanzare una nuova proposta per avere a disposizione sul territorio molti più soldi di quelli utilizzati fino a questo momento per aiutare chi ha perso il posto.
«Si potrebbe chiedere ai lavoratori di aderire al fondo anticrisi - spiega Mario Uccellini, segretario provinciale della Cisl -, naturalmente su base volontaria. Ogni mese verrebbe trattenuta dalla busta paga una somma, anche minima, basterebbe un euro. In un territorio dove ci sono circa 90mila lavoratori sarebbe un grande risultato. Anche se dovesse aderire una piccola parte, il dieci per cento, si avrebbero comunque 20mila euro al mese, 240mila all’anno». Se invece dovessero dare il loro ok tutti i protagonisti, allora sul piatto ci sarebbe addirittura quasi un milione di euro nel giro di un anno.
«Potrebbe essere un segnale da un punto di vista ideale - sottolinea Uccellini -, perché la gente e le imprese darebbero il loro sostegno. Ma sarebbe una conquista anche dal punto di vista pratico, per la quantità di risorse che si potrebbero gestire. Questo, infatti, permetterebbe di modificare i requisiti per accedere al fondo, allargando la fascia di persone, allo stesso tempo permetterebbe di essere più incisivi».
Il discorso è stato affrontato anche nella giornata di lunedì, quando si è riunito il tavolo anticrisi presso la Camera di commercio. La Cisl vorrebbe accelerare i tempi e coinvolgere nel progetto Cgil e Uil, le tre organizzazioni confederali hanno sottolineato in questi giorni la necessità di pensare allo sviluppo futuro del Lodigiano.Fino a questo momento solo sette comuni, oltre al capoluogo, hanno partecipato al fondo anticrisi, dando un contributo di due euro per abitante. Il denaro a disposizione - più di 300mila euro - è esaurito, ma le richieste delle famiglie si fanno sempre più pressanti. Se tutte le amministrazioni dovessero accettare la proposta, i lodigiani in difficoltà potrebbero contare su altre 300mila euro.I soldi impiegati nei mesi scorsi sono serviti per sostenere soprattutto i lavoratori che hanno perso il posto e non hanno potuto utilizzare gli ammortizzatori sociali. Il contributo previsto poteva arrivare fino a un massimo di 400 euro al mese, per un periodo di nove mesi. Alle porte del Consorzio per i servizi alla persona hanno bussato anche i lavoratori che hanno subito una drastica riduzione dell’orario di lavoro. Potevano accedere al fondo anticrisi coloro che non superavano un reddito di 800 euro al mese, in questo caso si aveva diritto a un sostegno di 400 euro.«Sono fiducioso - conclude Uccellini -, credo che nel 2010 tutti i comuni aderiranno all’iniziativa».
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