Il gruppo nato su Facebook "Uccidiamo Berlusconi" non è stato oscurato, come aveva dato notizia CnrMedia.com, ma la pagina ha semplicemente cambiato nome. L'azienda di Palo Alto non ha quindi ancora risposto alla sollecitazione del governo. Da "Uccidiamo Berlusconi" si è passati a "Berlusconi, ora che abbiamo la tua attenzione...RISPONDI ALLE NOSTRE DOMANDE". Per il resto stessi messaggi degli utenti e stesse foto mentre gli iscritti sono saliti, superando quota 24mila (Adnkronos/Ign).
L'arresto di quattro carabinieri, il ricatto e un video compromettente. Su tutto l'amarezza del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo. "Devo annunciare che, pur con grande amarezza, continuerò con serietà e determinazione il mio lavoro fino all'ultimo giorno della legislatura" perché "ci sono provvedimenti troppo importanti per i cittadini del Lazio a cui dobbiamo dare esecuzione". Queste le parole del governatore sul caso dei quattro militari dell'Arma che avrebbero preteso 80mila euro, versati in quattro tranche, per non divulgare un video che ritraeva l'esponente del Partito democratico in momenti intimi. Secondo Marrazzo, che ribadisce che non si è trattato del primo attacco contro di lui, "quanto è successo è un atto di gravità inaudita e dimostra che nel nostro Paese la lotta politica ha raggiunto livelli di barbarie intollerabili". E aggiunge: "Sono dispiaciuto che questa bruttissima storia veda coinvolti alcuni carabinieri. Voglio comunque - ha proseguito il presidente del Lazio - rivolgere un ringraziamento ad Arma e magistratura per il lavoro svolto". Il presidente ha poi nominato come suo legale di fiducia l'avvocato Luca Petrucci del foro di Roma. A questo proposito il legale precisa che "a fronte di qualunque notizia che dovesse ledere la reputazione del presidente Marrazzo si procederà senza indugio a promuovere tutte le iniziative giudiziarie". E sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, con un "no comment", esprimendo prima "la mia solidarietà, come nei confronti di chiunque sia stato vittima di estorsioni" (Adnkronos/Ign).
"Il senatore Casson ha denunciato, con una lettera inviata al presidente del Senato, il colpo di mano con il quale la maggioranza ha deciso di accelerare l'iter per l'approvazione di quella legge sulle intercettazioni che, in tutta Europa viene ormai chiamata 'legge bavaglio'". Lo dice Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21 e deputato del gruppo Misto. "Come hanno più volte ricordato, infatti tutte le associazioni degli editori e dei giornalisti si tratta di un provvedimento che colpisce a morte il diritto di cronaca ed il diritto dei cittadini ad essere informati - ha aggiunto -. Speriamo che se ne rendano conto anche coloro che criticarono aspramente la grande manifestazione per la libertà di informazione, che si e' avuta a Roma il 3 ottobre scorso, e che tra le altre argomentazioni usarono anche quelle relative ad una presunta disponibilità del governo e della maggioranza ad accantonare il DdL sulle intercettazioni" (Adnkronos/Ign).
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