Rassegna stampa - Il Cittadino, 24 ottobre 2009.
«Contenti così, ma i nostri timori erano fondati». Così l’ex presidente della Provincia Lino Osvaldo Felissari e il consigliere regionale del Pd Gianfranco Concordati replicano alle frecciate indirizzate da Pietro Foroni «a qualcuno nel centrosinistra», reo a suo parere di aver ingiustamente messo in dubbio l’atteggiamento del Pirellone sulla Dgr rifiuti e sulla discarica di Senna. «Qualcuno si è spinto persino ad affermare che la nuova delibera di giunta regionale venisse approvata appositamente per autorizzare Senna - attacca il presidente della Provincia -. Una follia in tutti i sensi: intanto è grossa dire che Milano si muova con un atto ufficiale che sarà valido per tutte le province solo per colpire il Lodigiano, inoltre si tratta di un modo di rapportarsi a un’altra istituzione che non è concepibile». Foroni stigmatizza il comportamento di coloro «che collezionano figuracce in serie quando puntualmente vengono smentiti dai fatti», o che sulla partita «stava rischiando un tracollo devastante, avendo puntato tutto sulla polemica politica contro una regione di diverso colore politico». Ma Concordati non ci sta, e passa al contrattacco: «Il “no” alla discarica è positivo per tutto il territorio, ma Foroni non la racconta giusta: la storia vera è che la Regione la discarica la voleva autorizzare e che ci ha provato in tutti i modi - spiega Concordati, consigliere Pd anche in Provincia -. Innanzitutto ha tenuto aperta una conferenza di servizi quando c’era già l’improcedibilità, poi ha contestato il piano rifiuti mettendo in discussione i quantitativi degli inerti. Noi che abbiamo seguito sempre la vicenda, invece, nelle linee guida abbiamo fatto accogliere gli emendamenti sull’innalzamento dell’escursione della falda e sulla prevalenza della pianificazione territoriale, ovvero il piano cave esistente, che abbiamo seguito attentamente in commissione». «Le insidie nel testo d’origine c’erano eccome, a partire dal vincolo paesistico che non era escludente, e dall’effetto retroattivo, che nella prima bozza era previsto - gli fa eco Felissari -. Certe cose non le avevamo detto a caso: lo schema precedente avrebbe favorito la discarica di Senna».
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