Rassegna stampa - Il Cittadino, 24 ottobre 2009.
La situazioni delle finanze locali è “critica”, per questo serve una revisione dei vincoli del patto di stabilità. L’appello è stato espresso dal sindaco di Lodi, che ha portato le ragioni dei comuni di fronte al Capo dello stato, Giorgio Napolitano. La delegazione dell’associazione nazionale dei comuni (Anci) è stata ricevuta nei giorni scorsi al Quirinale dal presidente della Repubblica. Un momento di confronto, cui ha preso parte anche Guerini in qualità di rappresentante dell’ufficio di presidenza Anci, per fare il punto sullo stato di difficoltà in cui versano gli enti locali, alle prese con una domanda crescente di servizi e assistenza in tempo di crisi. «La situazione della finanza locale e soprattutto della finanza comunale è critica, stretta tra i vincoli del patto di stabilità e una progressiva riduzione di risorse, proprio nel momento in cui aumenta la richiesta di interventi sociali e aumenta quindi anche la spesa delle amministrazioni locali su questo fronte», spiega il primo cittadino di Lodi. Guerini ha spiegato che gli enti locali spesso devono fronteggiare un continuo taglio di risorse da parte del governo centrale. «Un aumento di spesa - ha specificato - che non è stato compensato e addirittura aggravato da una contrazione delle entrate in termine di trasferimenti ordinari dallo stato (diminuiti di quasi il 10 per cento negli ultimi due anni), sia in termini di cancellazione di fondi dedicati ai comuni (come ad esempio il Fondo nazionale per le politiche sociali), sia in termini di trasferimenti legati alla soppressione di imposte (vedi la questione dell’Ici prima casa), sia in termini di risorse proprie (come ad esempio gli oneri di urbanizzazione che, legati al mercato immobiliare, hanno avuto una contrazione significativa per i comuni). E a tutto ciò, bisogna aggiungere il blocco delle tariffe, disposto ormai da alcuni anni». Un quadro decisamente difficile che si ripercuote sul patto di stabilità, ovvero sui vincoli di spesa che i comuni sono costretti a rispettare e che sono dettati dal governo.
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