Nei giorni scorsi, nelle cassette postali dei brembiesi è stato depositato un volantino di color arancione edito dalla Regione Lombardia e con evidenziata una scritta: CURIT, Catasto Unico Regionale Impianti termici.
Sembrerebbe tutto chiaro, ma qualche concittadino mi ha fermato per strada e….."Ch’el me scusa, ma sa vor dì ch’el CU….CU… ch’el rob lì ‘nsuma? Se ghem da fa? Ghe a mò da pagà? Sel serv a che roba? I podu no scriv un po’ pusè gros? Num ansian ghe vedem poc". (Mi scusi, ma che significato ha il volantino? Cosa dobbiamo fare? C’è ancora da pagare? A cosa serve il CURIT? Non possono scrivere con caratteri più grossi? Noi persone anziane ci vediamo poco).
È vero. Sfogliando il depliant si nota che veramente è stato stampato con caratteri piccoli e, sinceramente si riesce a capire ben poco di quello che realmente la Regione Lombardia vuole trasmettere ai cittadini lombardi. Vediamo allora di chiarire il mistero. Per farlo dobbiamo fare un piccolo passo indietro.
Bisogna innanzitutto sapere che la Provincia di Lodi è tenuta per legge a controllare annualmente almeno il 5 per cento del totale degli impianti termici del proprio territorio (ad esempio le caldaie domestiche con potenzialità inferiore a 35 Kilowatt e le centrali termiche per quelle superiori). Il Comune di Lodi vi provvede autonomamente in quanto ha un numero di abitanti superiore a 40.000. La legge italiana prevede poi che questi controlli siano pagati dal responsabile dell’impianto, ovvero da chi occupa l’appartamento (proprietario o inquilino o dagli amministratori per centrali termiche condominiali). Il controllo è gratuito per chi presenta una autocertificazione di regolare esecuzione della manutenzione al proprio impianto termico effettuata da un manutentore autorizzato.
L’autocertificazione è rappresentata da un documento (Allegato G per le caldaiette) a cui viene applicato, ogni due anni, un bollino da 7,75 euro a favore della Provincia quale contributo per l’effettuazione delle verifiche e un altro euro a favore della Regione per il cosiddetto CURIT. Per le centrali termiche il documento è l’allegato F e il costo del contributo provinciale e regionale variano in base alla potenza dell’impianto. I documenti G e F e i relativi bollini vengono rilasciati dal manutentore che provvederà anche a trasmetterli con una speciale procedura informatizzata. (Avremo modo prossimamente di parlare di questi documenti e di descriverne l'utilità).
Ed è qui che entra in scena il famoso CURIT, il catasto appunto che permette la registrazione di tutte le comunicazioni da presentare all’Ente (Provincia o Comune di Lodi): circa 3 milioni di impianti di cui 600 mila di grandi dimensioni.
La Regione Lombardia è stata la prima a livello nazionale a mettere a disposizione dei cittadini uno strumento informatico, un sistema diffuso sul territorio che collega in rete regione, province, comuni e associazioni di categoria e dove è possibile visualizzare i dati del proprio impianto termico e ricevere un avviso (e-mail o sms) sulla scadenza della manutenzione e della dichiarazione che deve essere presentata ogni due anni. Non solo. Se il possessore di un impianto termico avesse bisogno di informazioni o non avesse ancora un manutentore di fiducia, lo può ricercare tra quelli registrati al CURIT semplicemente collegandosi al sito www.curit.it, oppure contattando il numero 02.66. 73.73.73 dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 16,30. Se invece si ha già un manutentore di fiducia, questa funzione consente di controllare se si è regolarmente registrati al catasto. Insomma, tutto sommato, un buon servizio.
A questo punto qualcuno può chiedere: perché devo fare la manutenzione della mia caldaia e spendere oltre ai contributi provinciali e regionali anche altri soldi per la manutenzione?
A questa domanda risponderemo nei prossimi giorni con una serie di articoli e con un incontro su un importante tema di attualità: "Impianti domestici sicuri? Le leggi, le norme, i comportamenti".
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