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giovedì 1 ottobre 2009

Comune di polizia

Casalpusterlengo - La polizia locale ha incrementato anche le verifiche degli alloggi soggetti a notevole ricambio abitativo: diffidati tre proprietari. Controlli a raffica sui cittadini stranieri. Giro di vite dopo l’insediamento della giunta di centrodestra.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Andrea Bagatta, 1 ottobre 2009.

Controlli a raffica per i cittadini stranieri, applicazione della nuova normativa nazionale sulle presenze irregolari e primi verbali e denunce per l’inosservanza delle ordinanze del sindaco su sicurezza, decoro pubblico e convivenza civile: da quando insediata, la nuova giunta di centrodestra ha chiesto un cambio di passo alla polizia locale per i problemi legati all’immigrazione extracomunitaria. Oltre ai normali e continui controlli avvenuti per strada sia in pattugliamento a piedi sia in auto, sono stati intensificati i controlli degli immobili soggetti a notevole ricambio abitativo. Gli interventi sono stati effettuati dal comando di polizia locale in collaborazione con carabinieri, guardia di finanza e questura, ciascuno per le rispettive competenze. «I controlli continuano con regolarità, tutti i giorni, sia sulla base delle segnalazioni che ci arrivano numerose sia per iniziativa propria - dice il sindaco Flavio Parmesani -. Oltre al necessario rispetto delle regole da parte di tutti, queste continue verifiche sono importanti anche nell’ottica di una migliore conoscenza e conseguentemente di una migliore gestione del fenomeno migratorio».
Da giugno a oggi le unità immobiliari controllate sono state 24, molte su segnalazione dei cittadini stessi, 50 i soggetti stranieri controllati, di cui cinque sono risultati irregolari. Diverse le nazionalità delle persone controllate: in prevalenza nordafricani, 16 egiziani, 8 marocchini e un tunisino, europei dell’est, 6 albanesi e 4 romeni, e sudamericani, due brasiliani, due ecuadoregni, due peruviani. In conseguenza di queste verifiche sono stati elevati sei verbali da 300 euro l’uno per la mancata segnalazione di ospiti stranieri momentaneamente alloggiati nelle abitazioni controllate e sono state segnalate quattro irregolarità alla locale tenenza della guardia di finanza per irregolarità relative agli affitti e quindi per gli ulteriori accertamenti di carattere tributario. In cinque casi sono state riscontrate irregolarità edilizie per le quali sono state emesse le relative ordinanze di messa in sicurezza. In seguito a questi provvedimenti, quattro cittadini extracomunitari sono stati denunciati alla procura della Repubblica per non aver ottemperato a quanto disposto. Inoltre, il comando di polizia locale, nel corso di controlli mirati, ha accertato a carico di cittadini extracomunitari tre reati per guida senza patente perché mai conseguita, due reati per guida in stato di ebbrezza, ma uno dei due a carico di un cittadino italiano, uno per ubriachezza manifesta e disturbo della quiete pubblica. Infine, le nuove ordinanze sulla sicurezza, il decoro pubblico e la convivenza civile emanate a fine luglio hanno già trovato applicazione concreta in qualche caso. La polizia locale ha diffidato tre proprietari di immobili a intervenire affinché fosse inibito l’accesso agli stabili abbandonati e questi non potessero essere quindi occupati come rifugio e ricovero temporaneo di fortuna da senzatetto. Un cittadino straniero, infine è stato sanzionato per aver consumato bevande alcoliche in strada, andando contro l’ordinanza apposita che impedisce il consumo di alcol in luoghi pubblici.

Codogno. Altri cinque clandestini assolti dal giudice.
Rassegna stampa - Il Cittadino, 1 ottobre 2009.

Ieri a Codogno innanzi al giudice di pace la seconda tornata di immigrati arrestati nel mese di agosto per il nuovo reato di clandestinità previsto dal “pacchetto sicurezza” di luglio. In tutto 7 nordafricani, nessuno dei quali è comparso in aula davanti al giudice Giovanni Giuffrida, ma è stata pronunciata solamente una condanna, all’ammenda minima di 5mila euro, a carico di uno straniero che si era ritrovato irregolare in Italia dopo che gli era stata rifiutata un’istanza di asilo politico. «Quest’uomo ha potuto essere processato e condannato in base all’articolo 10 bis in quanto non era mai stato formalizzato a suo carico il provvedimento di espulsione - spiega il difensore d’ufficio Fabio Daprati di Lodi -: resta il criterio che chi è ritenuto responsabile di violazioni, penalmente più gravi, della legge Bossi-Fini deve essere giudicato per queste, e non per il solo reato di clandestinità». Altri tre nordafricani assistiti da Daprati sono stati assolti, così come altri due immigrati assistiti da difensori diversi. In alcuni casi si tratta di persone che avevano fornito generalità diverse, cambiando anche nazionalità (in un caso un sedicente egiziano che si era detto, nei vari controlli subiti negli anni, anche iraniano e palestinese) e che comunque sono stati assolti “perché il fatto non sussiste” in quanto inottemperanti a decreti di espulsione. C’è stata anche un’udienza rinviata, per il caso di un extraCee che aveva chiesto la sanatoria sostenendo di essere già da prima del mese di maggio al lavoro come badante. La sanatoria prevede la sospensione di giudizi e procedimenti amministrativi fino a valutazione della domanda.
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