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giovedì 1 ottobre 2009

Le due virtù su tre

Dietro le quinte. L'esecutivo cambierà il contratto con la Rai. Obbligo di contraddittorio per bilanciare Travaglio.
Rassegna stampa - Corriere della Sera, Paolo Conti, 30 settembre 2009.

Roma - Forse la chiave è tutta lì, nell'insistenza con cui ieri Paolo Romani - appena uscito dallo studio di Sergio Zavoli - ha citato la delibera numero 19 del 2009 (19/09) dell'Autorità per le Telecomunicazioni. Esattamente la stessa, e non è un caso, con cui il direttore generale della Rai Mauro Masi ha cercato una sponda presso il presidente dell'Autorità, Corrado Calabrò, per decidere di «sospendere» il contratto di Marco Travaglio (a tutt'oggi non firmato). Ispirandosi a quel testo, dice qualcuno, il viceministro per le Comunicazioni potrebbe rendere più stringente il testo del nuovo Contratto di servizio che legherà lo Stato alla Rai dal 2010 al 2012. E arrivare a norme che, nei fatti e senza ricorrere a censure formali, potrebbero rendere impossibile (un caso per tutti) i monologhi di Marco Travaglio ad «Annozero» senza la presenza di un contraddittorio, o di una voce di parere opposto.
L'ultima versione del contratto di servizio, quella che sarà in vigore fino al 31 dicembre, firmata nel 2007 da Claudio Petruccioli, si limita (articolo 2, comma 3) ad affermare che la Rai «riconosce come compiti prioritari la libertà, la completezza, l'obiettività e il pluralismo dell'informazione» con programmi che producano «presso i cittadini una percezione positiva del servizio pubblico» e una programmazione «di qualità rispettosa dell'identità valoriale e ideale del nostro Paese». E sarà l'argomento dell'incontro tra Romani, il ministro Claudio Scajola e i vertici Rai dell'8 ottobre.
Era molto più duro il contratto 2003-2005, firmato da Antonio Baldassarre e in cui, articolo 2 comma 1, si leggeva che la Rai senza mezzi termini «si obbliga a osservare i principi di pluralismo, imparzialità, completezza e obiettività». Nel nuovo contratto tornerebbe non solo il concetto di obbligo. Ma si tenterebbe di assorbire un principio esposto nella delibera dell'Agcom, tutta dedicata alla puntata di «Annozero» (1 maggio 2008) in cui Beppe Grillo, da una piazza di Torino, attaccò Napolitano («dorme, fa i pisolini, poi esce e monta») e alla puntata di «Che tempo che fa» (10 maggio 2008) in cui Marco Travaglio, intervistato da Fabio Fazio, contestò il presidente del Senato, Renato Schifani.
L'Agcom parla di «informazione detrattiva», così «i telespettatori percepiscono semplicemente e a senso unico un "disvalore" delle istituzioni anziché una giustificata, ragionevole e costruttiva critica». Secondo l'Autorità «un adeguato contraddittorio avrebbe potuto consentire quantomeno una informazione completa e, quindi, imparziale... la carenza di contraddittorio ha aggravato la lesività delle affermazioni formulata... occorreva un contradditorio effettivo e leale». L'Agcom richiama, nel testo della delibera, anche il Codice Etico della Rai in cui si legge che «il pluralismo non è solo un dovere nei confronti della collettività ma un metodo di lavoro, un elemento della sua identità di servizio pubblico».
Tutti concetti («informazione detrattiva», «disvalore delle istituzioni», «adeguato contraddittorio») che potrebbero ispirare parte del nuovo Contratto di servizio. E modificare, dal 1° gennaio 2010, il quadro degli obblighi della Rai verso lo Stato italiano. Senza censure formali.



Il video è quello della prima puntata di Annozero andata in onda giovedì scorso 24 settembre. Il video linkato è stato reso disponibile dal blog "Aiutiamo Silvio", che raccoglie battute, barzellette e quant'altro per sorridere e ridere un po' alle spalle del "più grande presidente del consiglio di tutti i tempi" e dei suoi berluscones. Ne riportiamo una, così, tanto per gradire.
Le due virtù degli uomini
Si racconta che quando Dio creò il mondo affinché gli uomini prosperassero decise di concedere loro due virtù. E così fece.
Gli svizzeri li fece ordinati e rispettosi delle leggi; gli inglesi perseveranti e studiosi; i giapponesi lavoratori e pazienti; i francesi colti e raffinati; gli spagnoli allegri e accoglienti. Quando arrivò agli italiani si rivolse all’angelo che prendeva nota e gli disse: "Gli italiani saranno intelligenti, buone persone e di Forza Italia". Quando terminò con la creazione, l’angelo gli disse: "Signore hai dato a tutti i popoli due virtù ma agli italiani tre, questo farà sì che prevarranno su tutti gli altri".
"Accidenti, è vero! Ma le virtù divine non si possono più togliere, che gli italiani abbiano tre virtù! Però ogni persona non potrà averne più di due insieme".
Fu così che... l’italiano che è di Forza Italia e buona persona, non può essere intelligente; colui che è intelligente e di Forza Italia non può essere buona persona; e quello, infine che è intelligente e buona persona non può essere di Forza Italia.
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