26 settembre 2009
Questa sera cominciamo così, con la rubrichetta "Buongiorno" di Massimo Gramellini su La Stampa di oggi, Michelle ma belle.
Piccolo test psico-attitudinale per conoscere il vostro profilo politico. Che effetto vi fa questa foto scattata al G20 di Pittsburgh e tesa a immortalare l'incontro fra il premier di una nazione del Sud Europa e la moglie del presidente degli Stati Uniti?
a) Vergogna. Possibile che su venti capi di governo che si attengono al cerimoniale senza tante smancerie, l'unico a doversi distinguere sia sempre lui?
b) Allegria. Per fortuna che su venti capi di governo che si attengono al cerimoniale senza un briciolo di estro, ce n'è almeno uno che non sembra un invertebrato.
c) Imbarazzo. Perché dobbiamo ancora esportare la macchietta del cumenda milanese del secolo scorso, quello che appena vede una donna comincia a storcere la bocca e le mani?
d) Davvero pittoresco, questo nonnino col cerone sulla faccia. E poi è così galante.
e) Che fa, ci prova pure con lei?
Se avete risposto a) siete anti-italiani, b) siete berlusconiani, c) siete quel che siete e forse lo avete anche votato, per mancanza di alternative, d) siete Michelle Obama, e) siete Barack Obama.
A questo punto - anche se intuibile - vi chiederete il perché del titolo dato a questo post serale. Vi ricordate il film di animazione - appunto - "Allegro non troppo" di Bruno Bozzetto? No? Sì? Il film nasce forse come parodia del disneyano "Fantasia", ma per molti versi va oltre e non gli è per nulla inferiore. Uno dei brani descritti con disegni animati è il "Prélude à l'après-midi d'un Faune" di Claude Debussy. Lo trovate qui sotto. Guardatelo e poi dite se il protagonista non vi ricorda qualcuno.
E tanto per gradire, per pari opportunità se volete gradire, potete guardarvi anche una giovane ninfa che si mostra in tutta la sua leggiadria in un ballo... ad un provino, uno dei primi della sua esaltante carriera.
E ritorniamo ancora, come già fatto ieri, sulla puntata di giovedì di "Annozero". Ricordate? «Comunque la pensiate siamo qui», ha esordito Santoro aprendo il programma per spiegare subito: «e tranquilli perchè con noi c'è, senza contratto ma c'è, anche Marco Travaglio e le cose si sistemeranno». Sulle polemiche e le difficoltà sulla libertà di stampa che hanno accompagnato l'esordio della trasmissione in questa stagione il giornalista ha detto: «Non possono esser le solite
storie di Santoro per creare attenzione intorno al programma e poi quelle parole di Berlusconi a Porta a Porta ve le ricordate?». E ne ha mostrato le immagini nella parte in cui il presidente del consiglio parlava dei programmi Rai contro il governo e la sua parte politica. «La Rai è l'azienda in cui mi onoro di lavorare - ha aggiunto Santoro - e mi chiedo che cosa sarebbe la Rai senza Report, senza Ballarò, senza Annozero?». Insomma, ha aggiunto ancora, «io non ci sto a fare come al Grande fratello, a stare in nomination e aspettare di capire chi di noi sarà fuori per primo..». Poi ha mostrato le immagini del ministro Brunetta quando ha parlato di «culturame» e infine ha citato un'omelia del cardinal Bagnasco. Sostanzialmente questa è la parte che ho riproposto nel post di ieri.
La puntata conteneva altre cose, un'intervista a Vittorio Feltri sul caso Feltri-Boffo, o se meglio vi pare, Il Giornale-Boffo. Ma l'intervista a Feltri va anche su altri temi, come troverà chi si fosse perso la trasmissione nello spezzone linkato qui sotto.
Così la "parte lesa" commenta la trasmissione. Chi scrive in data di ieri, nel suo blog "Metropolis", è Alberto Taliani, caporedattore di IlGiornale.it.
La “libertà” di Santoro.
Vabbè, la chiamano televisione pubblica, la Rai…. Se vogliamo crederci ancora dopo il ritorno di Michele Santoro e di Annozero su RaiDue, preceduto da un battage pubblicitario incentrato sull’ovvio leit motiv "ci censurano" (ovviamente i censuratori sono i soliti cattivi del centrodestra, Berlusconi in testa), ci vuole fegato. Ma si sa, la Rai non è la Bbc e si vede. Come dice Garimberti: "C’è la democrazia del telecomando".
La trasmissione ha dispiegato ancora una volta la solita messa cantata del "santorismo" televisivo: copione, scenografia, taglia & cuci di servizi e interventi funzionali al "messaggio" di una sorta di ghigliottina mediatica che non è altro che la continuazione della politica con altri mezzi. L’arcinemico è quello di sempre, Silvio Berlusconi. Con una variante (prevedibile) anche Vittorio Feltri e il Giornale sono entrati nel mirino di Michele. Arcinemici anche noi. In fondo, più ti leggono, più sputtani ipocrisie e falsi moralisti più ti attaccano… Altra "variante" inserita nel minestrone lo spezzone di intervista alla D’Addario: ci voleva la escort santificata dalla sinistra per non parlare (troppo) di Tarantini e dello scandalo della sanità in Puglia…
Così ad Annozero si riparte da dove si era finito: escort, letti, gossip, sottintesi, ammiccamenti e quant’altro. Predica del conduttore, riassunto di Travaglio sulle escort e il Cav (già letto sull’Espresso), vignette di Vauro ecc. ecc. In fondo oggi questo è il bello della sinistra, altro e di meglio alle viste per ora non si vede. Con il direttore dell’Unità Concita De Gregorio pronta a battibeccare per cadere poi su un’infelice e bruttisima frase sulla cocaina (della serie "ma non non ho detto così…" ma intanto l’ha detto, aggiungio io). L’altra variante sul tema (più sottile, questa) è stata l’entrata a piedi uniti nel congresso del Pd. Non credo che Santoro tifi per la parte di D’Alema che si è beccato qualche randellata pure lui… E, a proposito di Pd, a sostituire la Granbassi nella scenografia è arrivata Giulia Innocenzi, che è stata candidata (sconfitta) alle primarie dei giovani del Pd.
Qualche lettore del Giornale.it, commentando nei giorni scorsi gli articoli su Santoro ha scritto: ma perché non lo fanno segretario dei Democratici? Bella domanda. Intanto la libertà di stampa (e anche la sua, intendo di Santoro) è salva, altro che censura…
A proposito di "democrazia del telecomando", la fiction di Raiuno Don Matteo 7 ha vinto il prime time, seguito da Annozero mentre Porta a Porta è stato il programma più visto in seconda serata.
Contento Taliani, contenti tutti gl'italiani.
Lascio al commento di Michele Serra, fatto in occasione della battutaccia su Obama, la conclusione di questo post.
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