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sabato 26 settembre 2009

Tocca alle volpi fare da bersaglio

Brembio. Le "doppiette" a convegno al quagliodromo chiedono un controllo più efficace del territorio. «Le volpi sono il nuovo flagello». Enalcaccia lancia l’allarme per contrastare il fenomeno.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Laura Gozzini, 26 settembre 2009.

Brembio - Dopo le nutrie la volpe. A lanciare l’allarme della sua rapida diffusione nella Bassa sono i cacciatori di Enalcaccia, riuniti sabato a Cà di Tacchini, in territorio comunale di Brembio, per la celebrazione del decennale dalla nascita del primo quagliodromo lodigiano. Nell’occasione, presenti il primo cittadino Giuseppe Sozzi e l’assessore provinciale all’agricoltura Matteo Boneschi, il rappresentante di Enalcaccia a Brembio Luigi Quaini e con lui cacciatori e agricoltori impegnati da anni nella salvaguardia del territorio, hanno segnalato il pericolo di un fenomeno già in atto e per il quale non si sta facendo nulla, foriero tra l’altro della rabbia silvestre. «Abbiamo partecipato a un corso di formazione - hanno detto i cacciatori - ma a questo non è seguito alcun controllo sul territorio». Il rischio da scongiurare è un intervento quando sia troppo tardi, quando cioè la situazione abbia raggiunto livelli di emergenza e diventi a quel punto difficile porvi un freno. Esattamente come accaduto in passato proprio con riguardo alle nutrie. Ecco spiegata quindi la richiesta di maggiore autonomia a livello locale nella gestione delle Zrc, zone di ripopolamento e cattura, tra gli interrogativi posti all’assessore Boneschi, il quale ha assunto l’impegno «a lavorare perché sia resa possibile, nel rispetto sempre dei limiti di legge». Altra spinosa questione su cui il dibattito ha posto l’accento è quella che riguarda gli Atc, ovvero gli ambiti territoriali di caccia, oggi suddivisi nelle due aree denominate Laudense Nord e Sud e però oggetto di un accesa discussione sull’opportunità o meno della loro unificazione. Sul punto Boneschi ha rimarcato la «rilevanza dell’impatto che la decisione avrà sul territorio» e dunque i tempi non sufficientemente maturi per la sua assunzione, ferma restando l’intenzione di rivedere il Piano faunistico venatorio, e tenuto conto del recente insediamento della nuova amministrazione provinciale. Non soltanto alla disamina delle tematiche all’ordine del giorno ma anche alla celebrazione di una attività, quella di addestramento cani per la caccia, oggi affermata e in continua crescita, è però valso l’incontro di sabato. E ai protagonisti di quell’atto fondativo ha richiamato Luigi Quaini, elencando uno ad uno l’amico Gianni Giuseppe Chiesa ed il figlio Carlo, che hanno messo a disposizione il terreno e quindi fornito la base da cui partire, il sindaco Sozzi, per l’importante aiuto nel contenimento delle nutrie con le due ordinanze del 2008, e poi il gruppo dei 12 cacciatori anima del quagliodromo: «Gabriele Abbà, Eraldo Zoppi, Giuseppe Belloni, Alfredo Locatelli, Clemente Zabaglio, Adriano Sarto, Ivan Bernardi, Pietro Bersani, Franco Rancati, Massimiliano Alloni, Achille Alchieri e Oscar Angelo Rossi». Senza dimenticare il cuoco ufficiale Luciano Bianchi, cui è andata una targa al merito per i «sempre gustosi pranzi durante le manifestazioni cinofile».


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