L’accordo prevede un aiuto economico per consentire al sodalizio di pagarsi una nuova sede per le consegne ai poveri. Una soluzione per i Lavoratori credenti.
La Fondazione Bpl in soccorso dell’associazione di don Barbesta.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Andrea Bagatta, 26 settembre 2009.
La Fondazione della Banca Popolare di Lodi aiuterà i Lavoratori Credenti di don Peppino Barbesta a pagarsi una nuova sede per il servizio di consegna gratuita di mobili ai poveri. L’annuncio della disponibilità della Fondazione è arrivato ieri per bocca del suo presidente Duccio Castellotti. «Se Don Peppino Barbesta e l’Associazione Lavoratori Credenti chiederanno l’intervento della Fondazione per acquisire in proprietà, in affitto o in comodato d’uso la struttura dedicata a ricovero dei mobili e del materiale necessario per le famiglie bisognose sono sicuro che il Consiglio della Fondazione potrà fare la sua parte per un sostegno economico - ha detto Castellotti -, Don Peppino Barbesta e la sua Associazione rappresentano una straordinaria realtà di impegno e di solidarietà che il territorio lodigiano deve sostenere e difendere con ogni mezzo e con spirito di forte collaborazione».
Da anni l’associazione utilizza un capannone comunale di Zorlesco come deposito dei mobili raccolti dalle famiglie che se ne vogliono disfare e destinati alle case dei poveri e degli immigrati. Lo scorso luglio l’amministrazione pubblica di Casale aveva rilevato alcuni problemi di sicurezza nel deposito e quindi aveva concordato con don Peppino Barbesta un’uscita dalla struttura per dicembre, impegnandosi ad aiutare l’associazione a trovare una soluzione alternativa. Proprio in settimana, in un incontro tra alcuni sindaci della Bassa era stato trattato il problema ed erano emerse anche alcune ipotesi per verificare disponibilità di capannoni nell’area ex Gulf a Bertonico piuttosto che in altre aree industriali dismesse. Ora l’annunciata disponibilità della Fondazione della Banca Popolare di Lodi ad aiutare l’associazione garantisce maggiore serenità nella ricerca del deposito. Comprovati i requisiti necessari, l’associazione Lavoratori Credenti potrà rivolgersi alla Fondazione a partire dal prossimo gennaio, sia per partecipare al bando annuale sia per un’eventuale istanza di intervento diretto. L’offerta di aiuto è stata accolta con grande soddisfazione a Retegno, dove l’associazione ha sede. «È una bellissima notizia, e ringrazio fin d’ora la Fondazione e il suo presidente per la disponibilità - ha dichiarato don Peppino Barbesta -. Devo ringraziare anche i sindaci del territorio per il loro sostegno: coniugano la solidarietà all’associazione e ai più deboli con l’interesse dei loro comuni, perché questa nostra attività sgrava i loro uffici sociali di qualche intervento».
Sul futuro, dunque, si aprono prospettive più serene, ma comunque lontano da Casale, come conferma don Barbesta: «La situazione è in evoluzione e non abbiamo ancora certezze. Dall’anno prossimo però svilupperemo insieme ad altre associazioni un progetto legato alla distribuzione di generi alimentari a Codogno, in zona industriale. Anche dal punto di vista logistico, trovare una sede per i mobili nella stessa area presenterebbe molti vantaggi. Per questo, potendo, la priorità di scelta andrà a quella zona».
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