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martedì 4 agosto 2009

«Non accettiamo che Brembio diventi terra di nessuno»

Andrea Bagatta ci racconta su Il Cittadino di oggi del regolamento di conti nel fine settimana a Brembio: i carabinieri avrebbero già denunciato un uomo.
Picchiato per aver difeso la sorella.
Egiziano preso a bastonate da un gruppo di stranieri.

Rassegna stampa.

Brembio - È stato un regolamento di conti per motivi passionali quello che venerdì sera ha portato al pestaggio e, forse, al tentativo di accoltellamento a Brembio di un giovane di origine egiziana. La vicenda ha ancora diversi punti da chiarire, e non è stato ancora possibile ricostruirla con le forze dell’ordine.
Il giovane egiziano, poco più che ventenne, extracomunitario regolare che vive da anni con la famiglia a Brembio, nei giorni precedenti aveva difeso la sorella minorenne dalle pesanti avance di un altro extracomunitario nordafricano, probabilmente un connazionale egiziano.
Quest’ultimo, invece di accettare le rimostranze dei familiari della ragazza, venerdì sera, accompagnato da altri nordafricani, si è messo alla ricerca del giovane antagonista e lo ha raggiunto nell’abitazione della famiglia, in una via decentrata del paese. Qui è scoppiato un violento alterco che è culminato nel pestaggio del giovane egiziano, colpito a bastonate e, forse, minacciato con un coltello.
Dopo la rissa, tutti gli stranieri coinvolti si sono dati alla fuga facendo perdere le loro tracce. I carabinieri, però, accorsi sul posto con una pattuglia da Casale, avrebbero già individuato il colpevole: si tratterebbe di un clandestino già noto alle forze dell’ordine, che avrebbe agito da solo: gli altri nordafricani, infatti, lo avrebbero solo accompagnato sul luogo.
Le indagini sono ancora in corso e per l’egiziano clandestino sarebbe già scattata una denuncia a piede libero. In particolare, i carabinieri starebbero completando il quadro accusatorio, che potrebbe portare anche alla richiesta di carcerazione. Il giovane aggredito, invece, per quanto malconcio, non sarebbe grave e le sue condizioni sarebbero già in miglioramento. Tuttavia è d’obbligo il condizionale in una vicenda che presenta ancora diversi punti oscuri.
Quel che è certo è che l’amministrazione comunale non ci sta a queste prove di violenza e il sindaco Giuseppe Sozzi manda un messaggio chiaro agli stranieri residenti, alle forze dell’ordine ma anche e soprattutto alla sua comunità. «Noi non accettiamo che Brembio diventi terra di nessuno - afferma il primo cittadino -. Siamo disposti ad accogliere chi viene a lavorare e a integrarsi, ma saremo inflessibili contro chi viene nell’illegalità e pensa di poter compiere azioni violente restando impunito. E saremo inflessibili anche contro chi, italiano e magari brembiese, favorisce queste situazioni. Chi affitta in nero compie un reato grave, soprattutto quando l’inquilino è in condizioni di illegalità, perché clandestino o peggio perché ha fonti di denaro la cui provenienza non è chiara e non deriva da un lavoro. Faremo indagini su queste situazioni anche con i nostri uffici, perché la legalità sia rispettata da tutti».

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