I dati del ministero dell’Interno indicano però un calo del numero totale di delitti denunciati nel territorio provinciale.Nel Lodigiano aumentano i furti in casa. Nel 2008 ben 686 colpi, il 17 per cento in più rispetto al 2007.Rassegna stampa - Il Cittadino di oggi, articolo di Carlo Catena.
Lodi e la sua provincia sono al 72esimo posto nella “classifica” nazionale del numero di delitti denunciati ogni 100mila abitanti. Il numero di reati è in diminuzione con la sola eccezione dei furti in appartamento e degli scippi. Stanno appena meglio di noi sul fronte della sicurezza province come Como, Trento e Lecco, ma secondo i dati resi noti in queste ore dal ministero dell’Interno ed elaborati da «il Sole 24 ore» realtà come Reggio Calabria e Cosenza non sono tanto più pericolose del Lodigiano. Che resta comunque nella metà “bassa” di una classifica che vede al primo posto nazionale per pericolosità la provincia di Rimini.
Nel raffronto tra i delitti denunciati nel 2007 e quelli del 2008 emerge comunque per il Lodigiano una diminuzione del 3,5 per cento, per un totale di 7.341 episodi segnalati dalle vittime alle forze dell’ordine, rispetto al dato del 2007. Ogni centomila residenti in provincia di Lodi sono stati denunciati, nel 2008, 3.342 delitti.In innegabile aumento gli episodi criminosi classificati come “furto in abitazione”: secondo il ministero nel 2008 sono aumentati del 16,7 per cento rispetto all’anno precedente, pari a un totale di 686 furti, poco meno di due al giorno (in tutto il territorio provinciale), e per questo aumento il Lodigiano scala la classifica nazionale, conquistando il 21esimo posto. Al primo posto per questo tipo di reati c’è però il Pavese, con i suoi 2.669 furti consumati in casa lo scorso anno, e al 23esimo posto la provincia di Cremona, a quota 1.084 furti nel 2008, con un aumento addirittura del 25,8 per cento rispetto al 2007. Due territori confinanti che condividono con il Lodigiano il destino di intrecciare le rotte delle scorribande, non necessariamente notturne, di bande armate di cacciavite e, a volte, sembra, anche di sostanze soporifere, ma che solitamente evitano il contatto con le vittime. L’altro delitto che è diventato più frequente in provincia di Lodi sono i “furti con strappo”, altresì detti scippi, con un totale comunque limitato a 18 episodi. L’aumento è stato del 5,9 per cento. In diminuzione invece i furti con destrezza (meno 3,5 per cento), che sono comunque un buon numero: 223 in un anno, all’apparenza tanti ma comunque, in base alla statistica, pari a una probabilità per i residenti di essere vittime di un borseggiatore una volta ogni mille anni. Probabilità che ovviamente aumentano in mercati e luoghi affollati. Appare elevato anche il numero di furti d’auto, 280 nel 2008, comunque in netto calo (meno 17,9 per cento) rispetto al 2007. Un numero a proposito del quale Viasat aveva però recentemente diffuso statistiche che segnano un aumento dei ritrovamenti di auto rubate, anche in provincia di Lodi. In calo anche le rapine (cento nel 2008 in provincia) e truffe e frodi informatiche (414 episodi, meno 2,9 per cento sul 2007), mentre il ministero non fornisce il raffronto sugli omicidi volontari, che nel 2008, anno “nero”, erano stati ben tre in provincia di Lodi, peraltro tutti nel mese di febbraio. Un dato che aveva portato il nostro territorio al 21esimo posto nazionale, con un dato peggiore rispetto a Catania o Milano. Ne emerge comunque il quadro di un Lodigiano complessivamente un po’ più sicuro rispetto a un anno prima, anche se i furti in abitazione sono un reato che desta particolare allarme per le sue modalità. E non si tratta solo di statistiche di mezza estate: le forze dell’ordine consigliano di denunciare sempre i reati anche perché proprio sulla base di questi numeri vengono destinati agenti e mezzi sul territorio.
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