Note storiche riguardanti Brembio e il suo territorio.
Riportiamo in questo post le notizie storiche riguardanti il comune di Ca' del Bosco dal XVI secolo al 1837, raccolte in alcune schede da LombardiaBeniCulturali, il progetto della Regione Lombardia sviluppato con l'Università di Pavia.
Il testo è riprodotto integralmente, comprese le note, per le quali si rimanda al testo originale.
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, il comune di Arcagna Eugenia apparteneva al Vescovato Inferiore di Strada Piacentina (Tassa dei Cavalli), al quale risulta ascritto anche nella successiva documentazione a carattere amministrativo (Compartimento Ducato di Milano, 1751). Alla metà del Settecento, al momento dell’inchiesta disposta dalla Regia Giunta per il Censimento, Cà del Bosco contava 192 abitanti ed era feudo dei Rhò di Borghetto, ai quali era stato concesso da Galeazzo Maria Sforza nel 1481 (Agnelli 1917 a). Il giusdicente più vicino era quello di Borghetto; a questi, come pure al podestà di Lodi prestava giuramento il console del comune. Nonostante dipendesse giurisdizionalmente dal comune di Borghetto, Cà del Bosco era comune a sè. La comunità era priva di consiglio, ma in caso di necessità gli interessati si riunivano presso il domicilio del cancelliere e deliberavano in proposito; l’ordinaria amministrazione era affidata a un deputato, eletto annualmente tra gli interessati. L’organico amministrativo era completato da un cancelliere, residente a Brembio, al quale erano affidate le poche scritture del comune e che riceveva dalla comunità un salario annuo di 30 lire. La riscossione delle taglie era infine affidata a un esattore che rimaneva in carica per un biennio (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3049). Ancora compreso nel Vescovato Inferiore di Strada Piacentina, nel 1753 comprendeva Cà del Parto (Indice pievi Stato di Milano, 1753). Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in Città e Contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i Vescovati vennero suddivisi in 24 Delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, Cà del Bosco con Cà del Parto , Sabiona e Cà de’ Tacchini risulta compreso nella XVII delegazione (editto 10 giugno 1757). Alla riorganizzazione del territorio non se ne affiancò una istituzionale; in linea di massima (con poche eccezioni), l’organizzazione politico – istituzionale delle singole comunità restò invariata. Quindi mantennero le tradizionali funzioni (naturalmente dove presenti) i convocati generali degli estimati, i deputati e i sindaci.
La riforma stabilita nel 1757 restò in vigore sino al 1786, anno durante il quale il governo austriaco decretò una nuova riorganizzazione dello Stato che prevedeva la suddivisione del territorio in otto province (Milano, Mantova, Pavia, Cremona, Lodi, Como, Bozzolo e Gallarate). In forza dell’editto del 26 settembre 1786, il comune di Cà del Bosco, con le frazioni di Cà del Parto, Sabiona e Cà de’ Tacchini faceva parte della provincia di Lodi e, in particolare, della XVII Delegazione, Vescovato Inferiore (editto 26 settembre 1786 c).
Secondo la legge dell' 1 maggio 1798 di organizzazione del dipartimento dell’Adda, Cà del Bosco, con le frazioni di Cà del Parto, Sabiona e Cà de’ Tacchini faceva parte del distretto VI di Borghetto (legge 12 fiorile anno VI a). L’assetto politico – amministrativo stabilito con tale legge, però, venne superato poco dopo. Il 26 settembre 1798 venne emanata la legge di organizzazione di diversi dipartimenti della Repubblica, tra i quali quelli relativi ai comuni del Lodigiano: il dipartimento dell’Alto Po e quello dell’Olona (legge 5 vendemmiale anno VII). Cà del Bosco ed Uniti venne incluso nel distretto V del dipartimento dell’Alto Po. Dopo i rovesci del 1799 e l’effimera restaurazione austriaca, il 13 maggio 1801 venne ripristinato il dipartimento dell’Alto Po (legge 23 fiorile anno IX), suddiviso in soli quattro distretti (Cremona, Lodi, Crema e Casalmaggiore). Il comune divenne parte del III distretto, con capoluogo Lodi. Con la strutturazione del territorio del Regno d’Italia in dipartimenti, distretti, cantoni e comuni (decreto 8 giugno 1805 a), il comune fu compreso nel distretto III di Lodi, Cantone V di Casalpusterlengo; comune di II classe, contava 4705 abitanti. Nel 1809 venne introdotta una nuova organizzazione territoriale che prevedeva l’aggregazione di più comuni in un unico comune denominativo. Il comune risulta così aggregato a quello di Brembio (decreto 4 novembre 1809 c).
Con l'attivazione dei comuni in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto, il comune di Cà del Bosco, con Cà del Parto, Sabiona e Cà de’ Tacchini, inserito nella provincia di Lodi e Crema, apparteneva al distretto V di Casalpusterlengo (notificazione 12 febbraio 1816). Con decreto governativo del 19 luglio 1837 Cà del Bosco fu infine aggregato a Brembio (decreto 19 luglio 1837).
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