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lunedì 24 agosto 2009

Avere la sfera di cristallo

Il Cittadino oggi pubblica una lunga lettera del nostro sindaco Giuseppe Sozzi nella quale si interroga ed interroga il nuovo presidente provinciale sul futuro dei rapporti tra Comuni e Provincia. È una lettera interessante anche in chiave locale perché permette congetture sui prossimi cinque anni di gestione dell'amministrazione.
Parola di sindaco. È insieme che si va lontano.
Rassegna stampa.

Caro direttore, dopo l’importante tornata elettorale che ha indubbiamente segnato una discontinuità politica ai vertici Istituzionali del nostro territorio, ci attendono alla ripresa delle attività a Settembre importanti appuntamenti e sfide dalle quali capiremo tutti quale corso prenderà la politica lodigiana post-voto. Da sindaco sono naturalmente interessato a capire quale ruolo vorrà giocare, in questo contesto, la nuova Amministrazione Provinciale. Preso atto dunque della discontinuità politica, che nessuno vuole mettere in dubbio, si tratta di capire in cosa essa si tradurrà in concreto.
Cinque anni fa, all’indomani della sua elezione a Presidente della Provincia Osvaldo Felissari insieme al Segretario della Camera di Commercio dr. Perotti lanciò un importante segnale al territorio ed in particolare ai Sindaci del Lodigiano; il segnale consisteva in una chiamata in campo delle Amministrazioni Comunali come primo motore per lo sviluppo economico sociale del Lodigiano. Si può pensarla in tanti modi ma quel segnale forte caratterizzò il quinquennio attivando importanti energie latenti che oggi sono in campo e possono servire contro la crisi economica.
Mi chiedo allora girando la domanda al Neo Presidente Foroni, resta valido oggi per la Provincia quel percorso? Se resta valido quali sono i luoghi e gli strumenti attorno ai quali radunare le forze per uscire assieme dalla crisi economica? Il Piano Strategico del Lodigiano che con tutti i suoi limiti è stato uno dei risultati di quello sforzo comune, continuerà ad essere la stella polare delle politiche territoriali oppure sarà ripensato o accantonato? Se in nome della discontinuità si deciderà di cambiare strada quale nuovo tracciato si intende percorrere e in quel percorso che ruolo si vuole assegnare alle Amministrazioni comunali?
Da quindici anni o meglio dalla nascita del Consorzio del Lodigiano primo embrione di un’autonomia territoriale acquisita nell’ormai lontano 1992 e concretizzata nel 1995 con la nascita della Provincia di Lodi, questo territorio ha vissuto stagioni politiche caratterizzate da una forte dibattito politico accompagnato però dalla capacità di trovare la condivisione sulle grandi scelte strategiche. Molti colleghi più esperti di me, ma credo Lei stesso direttore, che ne fu uno dei massimi artefici assieme ad altri, possono confermare come la sinergia e la ricerca della condivisione sono stati tratti caratteristici della politica istituzionale lodigiana, in fondo ne sono stati la vera forza.
All’interno di questo contesto la nuova Provincia è riuscita a divenire elemento indispensabile di coagulazione delle energie e delle forze territoriali ponendosi spesso come Ente super partes in grado di armonizzare le tensioni e le discrasie politico territoriali che pure anche recentemente (ricordo a tutti la lunga diatriba nata sulla costituzione del Consorzio Provinciale per i servizi alla persona) hanno agitato il nostro territorio; mi chiedo e giro la domanda al Neo Presidente Foroni, la nuova Amministrazione Provinciale continuerà nei fatti su questo percorso? Se invece deciderà in nome di una legittima discontinuità politica di cambiare rotta quali saranno allora i luoghi delle compensazioni possibili, le conferenze dei Sindaci? oppure una A.C.L. che mi auguro rinnovata e con funzioni e scopi diversi da quelli, pur egregi, svolti sinora o che altro? Oppure in nome della Discontinuità si pensa di fare a meno dei percorsi defatiganti ma fruttuosi della condivisione per percorrere la strada più veloce ma non meno pericolosa della decisione a maggioranza o del fai da te?
Riguardo a questo discorso vorrei anche mettere in guardia dal “fai da te”, soprattutto in materie delicate come la sicurezza sociale; come ho avuto modo di scrivere e dire qualche settimana fa è giunto il tempo di pensare ad un coordinamento vero dei Sindaci e degli organismi sovracomunali su questo tema delicato in modo da costruire politiche omogenee in grado di dare una risposta Lodigiana al problema sicurezza. Del resto tutti abbiamo a cuore la sicurezza dei nostri concittadini, nessuno di Noi può pensare di avere titoli o patenti speciali in questo campo e pensare di risolverlo spostandolo di qualche metro all’interno del territorio Lodigiano non aiuta a risolverlo ma poco elegantemente istituzionalmente parlando, lo scarica semplicemente nel cortile del vicino di casa che magari ha meno mezzi e risorse per affrontarlo.
Caro direttore, come avrà capito personalmente spero che si opti, alla ripresa autunnale e dopo le giuste euforie postvoto, per la continuazione di percorsi condivisi seguendo il detto di un vecchio saggio che metteva in guardia dal “fai da te” perché da soli si va più forte ma è solo insieme che si va lontano. In ogni caso ho ancora nelle orecchie il discorso di insediamento del Presidente Foroni del quale da Sindaco ho apprezzato alcuni passaggi, tra i quali quello di voler essere il Presidente di tutti e l’uomo del dialogo pur nella fermezza dei propri programmi e delle proprie convinzioni; bene, ora però dopo la pausa estiva ai Sindaci servono risposte concrete e linee programmatiche certe sulle quali confrontarsi ed agire, per il bene comune dei lodigiani.
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3 commenti:

  1. Perchè avere la sfera di cristallo? Sozzi sa molto bene cosa sta facendo e dove vuole arrivare.

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  2. Sozzi è un ottimo sindaco

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