Greta Boni ci informa su
Il Cittadino di oggi dell'intervento del vescovo di Lodi.
Il vescovo di Lodi, presidente della Caritas, interviene dopo la denuncia dei cinque superstiti: «Lasciati alla deriva».
«Lampedusa, chiarire le responsabilità».
Per monsignor Merisi sarebbe grave una violazione dei diritti.Rassegna stampa.
I fatti devono ancora essere accertati, ma se a Lampedusa i diritti umani non fossero stati davvero rispettati, allora bisognerebbe individuare immediatamente le responsabilità. Monsignor Giuseppe Merisi, vescovo di Lodi, presidente della Caritas italiana e presidente della Commissione episcopale per la carità e la salute, non ha dubbi sulla tragedia avvenuta in Sicilia, l’ennesimo viaggio della speranza che si è concluso con una settantina di morti: «Se c’é stata questa violazione è un fatto grave».
Cinque eritrei che si trovavano a bordo di un gommone sono stati soccorsi dalla guardia di finanza, mentre si trovavano a dodici miglia da Lampedusa. Hanno raccontato di essere partiti con una settantina di persone da Tripoli il 28 luglio. La loro imbarcazione è andata alla deriva: le persone che morivano venivano gettate in mare, ma fino a questo momento sono stati recuperati sette cadaveri. I superstiti sostengono di aver incrociato almeno una decina di imbarcazioni, alle quali hanno chiesto aiuto inutilmente. Il racconto ha suscitato numerose polemiche, il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha chiesto una relazione al prefetto di Agrigento, sottolineando la necessità di verificare come si siano davvero svolti i fatti.
«Faccio mie - afferma il vescovo di Lodi - le dichiarazioni di monsignor Schettino, monsignor Montenegro e monsignor Mogavero. E confermo quanto come Caritas abbiamo detto quando siamo andati a vedere di persona la situazione di Lampedusa, cogliendo e vedendo la sofferenza della gente e dei migranti. Rispetto a ciò che è accaduto - aggiunge monsignor Merisi - è importante sottolineare quanto detto dal prefetto di Agrigento: se le cose sono andate veramente in questo modo c’é stata una violazione dei diritti umani». Di fronte al fenomeno dell’immigrazione, il presidente della Caritas ribadisce quali sono i principi da osservare: «Accoglienza, legalità e rispetto dei diritti umani fondamentali. Nel caso specifico bisogna vedere se sono stati rispettati i diritti umani. Se c’é stata una violazione è un fatto grave». Il vescovo di Lodi ha voluto ricordare la tragedia anche nel corso dell’omelia pronunciata in occasione della Messa dedicata ai Martiri del poligono. Monsignor Merisi ha invitato i fedeli a vivere nel rispetto dei diritti umani e della legalità, proprio come aveva già ricordato durante la sua visita all’isola di Lampedusa, insieme a una delegazione della Caritas italiana.
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