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mercoledì 22 luglio 2009

Regione, con Felissari no, con Foroni si può

Ne avevamo già parlato ieri, grazie ad un articolo pubblicato su Il Giorno, torniamo sulla questione oggi con un articolo de Il Cittadino in cui Lorenzo Rinaldi ci racconta che, indicato come possibile commissario sul piano di smaltimento dell’immondizia, il neo presidente incolpa il centrosinistra.
Piano rifiuti, è Cavenago la via d’uscita.
Foroni assicura su Senna dopo la sonora bocciatura della Regione.
Rassegna stampa.

La firma dell’assessore regionale Massimo Buscemi dovrebbe arrivare a ore. La bocciatura da parte del Pirellone del piano rifiuti della provincia di Lodi appare inevitabile e si preannuncia una vera bomba. Una batosta per palazzo San Cristorofo, che di fatto si accoda ad altre province lombarde, Milano in primis, che hanno già ricevuto il cartellino rosso. A determinare il “no” della Regione è stata soprattutto la previsione della provincia di Lodi di smaltire, nei prossimi cinque anni, 300mila tonnellate di rifiuti inerti. Per il Pirellone troppo pochi, visto che l’assessore Buscemi parla della necessità di attrezzarsi per smaltire 2 milioni di tonnellate. La bocciatura del piano rifiuti, redatto dalla precedente giunta provinciale di centrosinistra, arriva quando a Palazzo San Cristoforo comanda il centrodestra. Ma il nuovo presidente provinciale, Pietro Foroni, mette subito le cose in chiaro: «È una situazione che abbiamo ereditato - dice -: quando mi sono insediato gli uffici competenti mi hanno segnalato che il piano rifiuti presentava delle problematiche e dunque non sarebbe mai stato accettato dalla Regione. Questo piano è stato sbagliato dal centrosinistra e oggi tocca a noi rimediare».
La bocciatura del piano rifiuti, che obbligherà di fatto la Provincia ad adeguarsi alle richieste della Regione, giunge mentre pende la richiesta di un privato di aprire una discarica per inerti a Senna Lodigiana. «Buscemi stima che il Lodigiano debba smaltire 2 milioni di tonnellate di inerti - osserva l’ex assessore provinciale all’ecologia Antonio Bagnaschi - guarda caso questa cifra è esattamente la somma tra le 300mila tonnellate previste da noi e la capienza della futura discarica di Senna». Ma il presidente provinciale Foroni sembra categorico: «Il nostro rifiuto alla discarica di Senna è assolutamente netto - ribatte - e tra l’altro proprio oggi (ieri per chi legge, ndr) l’assessore regionale al territorio Davide Boni ha accettato il vincolo paesaggistico sull’area che teoricamente dovrebbe ospitare la discarica: è un atto molto forte».
Nei corridoi della Provincia non manca chi sottolinea che il presidente Foroni, leghista, potrebbe ora aggrapparsi proprio al compagno di partito Boni per contrastare la discarica di Senna, opponendosi all’assessore regionale Buscemi (Popolo della libertà). Foroni però si limita a chiarire che «la Provincia invierà le proprie indicazioni alla Regione». Traduzione: visto che il Pirellone è categorico sullo smaltimento di 2 milioni di tonnellate di inerti, la giunta Foroni potrebbe proporre di ampliare la discarica di Cavenago, evitando così l’apertura di quella di Senna. «È un’ipotesi che valuteremo», ammette il presidente provinciale, anche se non è certo che Cavenago possa ospitare fino a 2 milioni di tonnellate di inerti. «La vecchia giunta provinciale di centrosinistra ha fatto un piano rifiuti con un solo obiettivo, evitare la discarica di Senna - aggiunge Foroni -, ma non hanno indicato soluzioni alternative concrete per gli inerti».
E la battaglia sembra giocarsi proprio su questo tipo di rifiuti: «Avevamo stimato 300mila tonnellate di inerti - replica Bagnaschi - e il nostro non era un calcolo politico, ma una stima fatta alla luce dei dati storici degli scorsi anni. Non credo che il Lodigiano da solo possa produrre 2 milioni di tonnellate di inerti». Dubbi sulla posizione di Buscemi sono stati espressi anche da Gianfranco Concordati, consigliere regionale Pd: «Dal Pirellone arrivano segnali contraddittori, visto che la Regione ha approvato il vincolo per Senna. La bocciatura del piano rifiuti è inaccettabile: arriva dopo una lunga istruttoria, dato che il piano è stato consegnato al Pirellone sei mesi fa e la bocciatura riguarda proprio i rifiuti inerti, gettando un’ombra sulle possibili intenzioni della Regione. Seguiremo la questione con molta attenzione: Foroni sappia che con il piano rifiuti si gioca molta della sua credibilità in campo ambientale».

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