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mercoledì 22 luglio 2009

Le reazioni del centrosinistra alla bocciatura

Le reazioni del centrosinistra alla scelta del Pirellone.
«Le obiezioni sono fatte su misura per la Cre».

Rassegna stampa - Da Il Giorno di oggi.

La bocciatura da parte della Regione del piano rifiuti approvato dall’amministrazione Felissari a dicembre solleva le forti reazioni del centrosinistra. La prima, arriva dall’ex assessore all’Ambiente, che della stesura del piano bocciato si è occupato direttamente. «I numeri contestati dalla Regione — afferma Antonio Bagnaschi — sono stati calcolati sulla base della produzione annua locale. Due milioni di metri cubi di inerti, nel Lodigiano, non mi pare proprio che esistano. Noi abbiamo tarato i numeri del piano sulle esigenze del Lodigiano, anche per quanto riguarda gli impianti di biodigestione e di cogenerazione. In questo settore le nostre attuali capacità rispetto alla produzione sono in rapporto di 3 a 1». Ma Bagnaschi aggiunge anche che «il commissariamento non è una sorpresa, hanno tentato di farlo quando il piano non c’era ancora. Certo, con noi ci sono anche Cremona e Milano. La Regione ha ceduto competenze alle Provincie, ma vuole mantenere il controllo sui rifiuti: per questo sceglie la via dei commissariamenti con metodi ridicoli, nominando responsabili “ad acta” i presidenti stessi». Poi Bagnaschi rivendica: «Il piano mirava dichiaratamente a fermare la discarica di Senna. E lo stesso assessore regionale Buscemi diceva che in fondo una discarica di inerti non era poi chissà che cosa». Poi prosegue: «Se fossi Foroni difenderei il piano con le unghie, i dati sono corretti e la scelta politica è di non regalare spazi a privati che fanno affari con i rifiuti. Guardi bene nel piano e ci troverà un anno di lavoro serio. Poi, l’ipotesi di allargare Cavenago era già nel piano, che dice sì all’uso di insediamenti già esistenti».
Sulla partita arriva anche la voce del consigliere regionale Pd Gianfranco Concordati: «Oggi è stato approvato il vincolo paesaggistico chiesto dai Comuni e dalla Provincia. Si era agito su più fronti: il vincolo era insieme all’estensione della fascia di rispetto idrica, a Senna, e al Piano rifiuti — afferma —. Ma mi sembra che da Milano arrivino segnali contraddittori. Il vincolo è una cosa buona, l’abbiamo chiesto noi. Ma il suo successo dipende dalle regole che conterrà, che dovrebbero essere approvate venerdì. Quanto al Piano rifiuti, l’istruttoria regionale è stata sospetta e lunga oltre misura: giaceva nei cassetti da dicembre. E le conclusioni della Regione non convincono. Sembrano fatte in sartoria su misura per i numeri della discarica di Senna Lodigiana. I numeri sugli inerti del Pirellone sono contestabili, anche perché la legge consente di smaltirne una piccola parte fuori territorio».
Poi Concordati conclude con qualche notazione politica: «Il vincolo va bene, anche se ne misureremo l’efficacia. Ma ora la Provincia deve far sentire la sua voce sulla bocciatura del piano. Anche perché su questo Foroni si gioca un pezzo della sua credibilità politica. A Senna non c’è spazio, ma neppure nel resto del territorio, per un’altra discarica. Neppure di inerti. Si sa che poi le discariche di inerti, talvolta, vengono convertite ad altre tipologie di rifiuti, come pure, spesso, le autorizzazioni date per qualche anno vengono prorogate all’infinito. Questo è il rischio che il Lodigiano, che è una provincia virtuosa, sta correndo. Le competenze di questo settore devono restare sul territorio».

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