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giovedì 30 luglio 2009

Qui comando io

Cristina Vercellone su Il Cittadino ritorna sulla controversia del piano rifiuti.
Il Pirellone diffida la Provincia: «Il piano rifiuti dovrà cambiare». In caso contrario l’assessore Buscemi potrebbe nominare un commissario.
Rassegna stampa.

O adottano un piano con le prescrizioni della Regione, oppure vengono commissariati. La diffida attesa come un atto «scontato» dal presidente della provincia Pietro Foroni è arrivata a palazzo San Cristoforo. L’assessore regionale ai servizi di pubblica utilità e sviluppo sostenibile Massimo Buscemi continua sulla sua strada. Le dichiarazioni di Foroni arrivate ieri però andavano nella stessa direzione: «L’ottica con la regione è di collaborazione - dice -, ma non ci lasciamo mettere i piedi in testa». Buscemi se la prende anche con Felissari, che aveva accusato la Regione di aver lasciato passare 8 mesi di silenzio prima di contestare il piano rifiuti. «La provincia - attacca l’assessore regionale di Forza Italia - ha adottato il piano provinciale l’11 dicembre 2008, oltre il termine ultimo fissato per l’adozione. Ha inviato il piano solo su cd e non con le cartografie cartacee, essenziali per poter effettuare l’istruttoria regionale. Le cartografie in formato cartaceo sono arrivate ben due mesi dopo, il 10 febbraio scorso. Solo a partire da questa data è stato possibile dare avvio all’istruttoria. I tempi dell’istruttoria quindi sono stati 5 mesi. Non si può parlare di “8 mesi di silenzio”». Poi Buscemi ribadisce quanto già annunciato nei giorni scorsi: «L’istruttoria ha evidenziato - commenta - la difformità ai criteri regionali e pertanto la Regione non può che diffidare la provincia ad adottare il piano con prescrizioni entro un breve termine, in caso d’inadempimento provvederà a nominare un commissario ad acta». Per quanto riguarda i quantitativi degli inerti, «poiché il valore fornito dall’assessore si discosta dai dati di produzione dichiarati dall’ex presidente della provincia - dice -, gli uffici regionali stanno facendo le verifiche necessarie grazie al supporto di Arpa, della reale produzione di tale tipologia di rifiuti e del quantitativo inviato a effettivo recupero».
Pronta arriva la replica di Felissari e dell’ex assessore Antonio Bagnaschi: «Prima delle elezioni - commenta l’ex presidente - la Regione non ha preso nessuna posizione, adesso perché vogliono fare la discarica contestano il piano. Foroni deve stare attento a non rimanere vittima del fuoco amico». Secondo Bagnaschi il ritardo riguarda quasi tutte le province. «I criteri attuativi infatti - commenta - sono usciti solo a febbraio 2008; le uniche due amministrazioni che hanno consegnato il piano in tempo sono quelle che non hanno recepito i criteri. Abbiamo presentato il piano a marzo 2008. Però abbiamo aspettato 60 giorni per avere il parere amministrativo, quindi la responsabilità è della Regione. A dicembre abbiamo adottato il piano. Il giorno dopo la regione ci ha scritto dicendo che se non lo adottavamo venivamo commissariati. Da gennaio a luglio 2009 c’è stato il silenzio assoluto». E poi, secondo Bagnaschi, «nessuno sapeva che le cartografie andavano stampate e non si potevano visionare in formato elettronico come si fa in tutto il mondo. Noi abbiamo utilizzato il mud per calcolare i rifiuti prodotti. Loro come fanno a dire che ci sono 2 milioni di metri cubi di inerti? E poi l’Arpa ha partecipato a tutte le conferenze che abbiamo tenuto. Avrebbero potuto contestarci prima. Sarebbe curioso che adesso, visto che Buscemi pensa che nel Lodigiano ci sono pochi rifiuti, Arpa cambi opinione».

Il Cittadino di oggi riporta anche una risposta della Cre al consigliere Concordati.
La Cre si difende: «Nessun progetto “delinquenziale”».

Cre (Centro ricerche ecologiche), la società che ha presentato il progetto per costruire una discarica a Senna Lodigiana, risponde al consigliere provinciale e regionale Gianfranco Concordati. L’esponente del Pd, nel corso dell’ultimo consiglio a palazzo San Cristoforo, ha definito questa ipotesi come “delinquenziale”, un aggettivo che non è piaciuto ai vertici del gruppo. «Non riteniamo che la definizione di “progetto delinquenziale” data dal consigliere Concordati all’iniziativa di Cre su Senna Lodigiana possa essere rubricata alla voce “critica politica” - fanno sapere -, siamo semmai nel campo dell’ingiuria. La prima è legittima, la seconda no. I delinquenti sono - tanto per fare un esempio in materia ambientale - quelli che scaricano abusivamente, dove capita, in barba ad ogni regola. Non certo coloro che, come la società Cre, fanno tutto alla luce del sole, con la massima trasparenza anche dalle colonne di questo giornale, nel pieno rispetto delle leggi e delle procedure».

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