Il Pirellone diffida la Provincia: «Il piano rifiuti dovrà cambiare». In caso contrario l’assessore Buscemi potrebbe nominare un commissario.
Rassegna stampa.
O adottano un piano con le prescrizioni della Regione, oppure vengono commissariati. La diffida attesa come un atto «scontato» dal presidente della provincia Pietro Foroni è arrivata a palazzo San Cristoforo. L’assessore regionale ai servizi di pubblica utilità e sviluppo sostenibile Massimo Buscemi continua sulla sua strada. Le dichiarazioni di Foroni arrivate ieri però andavano nella stessa direzione: «L’ottica con la regione è di collaborazione - dice -, ma non ci lasciamo mettere i piedi in testa». Buscemi se la prende anche con Felissari, che aveva accusato la Regione di aver lasciato passare 8 mesi di silenzio prima di contestare il piano rifiuti. «La provincia - attacca l’assessore regionale di Forza Italia - ha adottato il piano provinciale l’11 dicembre 2008, oltre il termine ultimo fissato per l’adozione. Ha inviato il piano solo su cd e non con le cartografie cartacee, essenziali per poter effettuare l’istruttoria regionale. Le cartografie in formato cartaceo sono arrivate ben due mesi dopo, il 10 febbraio scorso. Solo a partire da questa data è stato possibile dare avvio all’istruttoria. I tempi dell’istruttoria quindi sono stati 5 mesi. Non si può parlare di “8 mesi di silenzio”». Poi Buscemi ribadisce quanto già annunciato nei giorni scorsi: «L’istruttoria ha evidenziato - commenta - la difformità ai criteri regionali e pertanto la Regione non può che diffidare la provincia ad adottare il piano con prescrizioni entro un breve termine, in caso d’inadempimento provvederà a nominare un commissario ad acta». Per quanto riguarda i quantitativi degli inerti, «poiché il valore fornito dall’assessore si discosta dai dati di produzione dichiarati dall’ex presidente della provincia - dice -, gli uffici regionali stanno facendo le verifiche necessarie grazie al supporto di Arpa, della reale produzione di tale tipologia di rifiuti e del quantitativo inviato a effettivo recupero».
Cre (Centro ricerche ecologiche), la società che ha presentato il progetto per costruire una discarica a Senna Lodigiana, risponde al consigliere provinciale e regionale Gianfranco Concordati. L’esponente del Pd, nel corso dell’ultimo consiglio a palazzo San Cristoforo, ha definito questa ipotesi come “delinquenziale”, un aggettivo che non è piaciuto ai vertici del gruppo. «Non riteniamo che la definizione di “progetto delinquenziale” data dal consigliere Concordati all’iniziativa di Cre su Senna Lodigiana possa essere rubricata alla voce “critica politica” - fanno sapere -, siamo semmai nel campo dell’ingiuria. La prima è legittima, la seconda no. I delinquenti sono - tanto per fare un esempio in materia ambientale - quelli che scaricano abusivamente, dove capita, in barba ad ogni regola. Non certo coloro che, come la società Cre, fanno tutto alla luce del sole, con la massima trasparenza anche dalle colonne di questo giornale, nel pieno rispetto delle leggi e delle procedure».
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