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giovedì 30 luglio 2009

Il buio oltre la siepe

Dalle pagine di “Lettere & Opinioni” de Il Cittadino di oggi, riportiamo la lettera di Luigi Visigalli dei Verdi Lodigiano.
Centrale. Sorgenia Eal, eravamo all’oscuro.
Rassegna stampa.

Rispondo alla lettera uscita sul «Cittadino» il 17 luglio scorso che, con un tono piuttosto inquisitorio, chiedeva lamia opinione in merito all’ingresso di Sorgenia, nel capitale di Eal compost per la gestione dell’impianto di compostaggio di Terranova.
Premetto che, a mio avviso, bisogna separare la vicenda centrale di Turano Bertonico da quella dell’impianto di compostaggio di Terranova. Come ambientalista e cittadino del Lodigiano mi sono sempre opposto alla centrale, indipendentemente dalla proprietà della stessa, con motivazioni ambientali, tecnologiche ed economiche e perché ritengo fermamente che il ricorso, oggi, alla produzione di energia con fonti non rinnovabili siano esse il petrolio, il gas metano o il nucleare sia profondamente sbagliato, mentre occorra investire in fonti rinnovabili e alternative, ridurre i consumi, migliorare i rendimenti degli impianti in funzione eccetera.
Non voglio qui riprendere tutte le ragioni che ci hanno visti fermamente contrari all’impianto di Turano che, purtroppo,non siamo riusciti a fermare individuando responsabilità sia nel governo Prodi di centro sinistra (e nello specifico i Ministri Pecoraro Scanio, per i Verdi, e il Ministro Bersani) che non ha voluto o saputo svolgere il ruolo minimo di imposizione della valutazione di impatto ambientale richiesta dalla Provincia di Lodi, dal territorio e anche dai Verdi, sia nel primo governo Berlusconi che ha varato il decreto sblocca centrali e nella Regione Lombardia di centro destra che da sempre ha avallato e voluto questa centrale senza mai ripensamenti.
Al contrario, per quanto riguarda l’impianto di compostaggio, gli ambientalisti sono sempre stati favorevoli alla costruzione di tali impianti perché finalizzati all’utilizzo di materie prime provenienti dalla raccolta differenziata, destinati quindi a diminuire i rifiuti da smaltire in discarica o in inceneritori recuperando così una quota importante dei rifiuti domestici trasformandoli in risorsa, il compost, da riutilizzare in agricoltura come ammendante contro l’impoverimento continuo dei suoli agricoli.
Il problema, nel caso specifico di Terranova, è sempre stato il mal funzionamento dell’impianto attuale, di una sua criticità per il rilascio di miasmi maleodoranti e non solo, che si è manifestata sin dall’inizio probabilmente per la tecnologia adottata non idonea e tecnologicamente arretrata e, soprattutto, per una gestione pasticciata, per una poco attenta politica industriale le cui responsabilità sono da individuare nei gestori dell’impianto e nella composizione societaria dove non è mai stato chiaro di chi fossero le responsabilità sia nella gestione tecnica vera e propria, sia negli investimenti che nella determinazione delle tariffe. Inviterei a visitare altri impianti di compostaggio in Italia e all’estero (ad esempio Monaco di Baviera) dove non ci sono i problemi di Terranova e che, mi risulta, abbiano un bilancio economico positivo.
Sulla opportunità poi, di avere un socio privato come la Cre, responsabile della volontà di costruire la devastante discarica di Senna Lodigiana, (grazie al supporto, non dimentichiamolo, della Regione Lombardia), da tempo dichiaro che la Provincia di Lodi avrebbe dovuto liquidarne la quota del 10% di Cre scaricandola dalla Società Eal.
Per quanto riguarda l’ingresso di Sorgenia con il 20% , valeva , dopo la vicenda della centrale, il criterio di valutare attentamente l’opportunità politica di tale ingresso, che, mi si dice, deliberato dalla precedente amministrazione Provinciale ma di cui io personalmente, o come Verdi, non ne eravamo a conoscenza. Ora si tratta di verificare il piano economico e industriale che sarà predisposto, cosa nella pratica significa la quota del 20% a Sorgenia, quali operazioni tecnologiche, economiche si vogliono mettere in atto per rendere questo impianto compatibile con i cittadini della zona e vantaggioso per tutto il territorio. È necessario che la società Eal coinvolga nelle scelte che si andranno a fare gli enti locali interessati e i cittadini, all’interno di un comitato tecnico scientifico da realizzare al più presto, in ottica di massima trasparenza, partecipazione e condivisione.

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