Artigianato in crisi nera Il fatturato giù del 18%.
Rassegna stampa - Il Giorno di oggi.
Fanno eccezione il settore dei trasporti, in crescita, e quello delle attività postali, praticamente al palo. Spazio per ottimismo, al momento, non ce n’è. Ma il ridursi del crollo verticale fa forse sperare in un periodo migliore. In altre parole i servizi, di cui fanno parte anche le imprese di costruzione, calano ancora nel fatturato nel secondo trimestre 2009, ma di un «solo» punto percentuale rispetto a marzo.
Ma nel trimestre precedente il calo era stato del 5%. In attivo i trasporti (+4,2%). Le costruzioni calano, ma solo di mezzo punto. Il commercio all’ingrosso, invece, dello 0,8%. Male l’informatica: -4,8% e gli alberghi: -3,3%.
Martedì pomeriggio, intanto, sempre la Camera di commercio ha diffuso i dati sull’andamento del settore artigianale. Il fatturato (depurato dagli effetti dell’inflazione) benché caratterizzato sempre da un tendenziale negativo presenta una decelerazione della caduta rispetto al precedente trimestre, ma riflette in senso generale le conseguenze della crisi finanziaria, portando un calo di fatturato del 18,07%. In sostanza, dati alla mano, per il manifatturiero artigiano è crisi, praticamente ininterrotta, dal 2006.
L’andamento in discesa viene confermato dalle scelte dei consumatori. Sotto il profilo settoriale tutte le attività hanno comunque accusato un forte appesantimento, in particolare le imprese di mobili in legno, della Meccanica, e dell’Abbigliamento. La Meccanica scende su base annua del -13,11%, mentre l’abbigliamento cala dell’11%.
Un segnale di schiarita arriva invece dalla Giunta provinciale, che ieri ha adottato un provvedimento a beneficio delle imprese edilizie. In pratica verranno semplificate le procedure per gli appalti fino a mezzo milione di euro. «Un provvedimento - dicono a Palazzo San Cristoforo - che si inserisce nell’ottica del Decreto Legislativo 163 del 2006, volto proprio a facilitare l’accesso delle imprese alle gare d’appalto pubbliche: concretamente, la legge consente alla stazione appaltante, in questo caso la Provincia, di utilizzare forme “limitate” di pubblicità dei bandi di gara che vengono emessi. Questo, nei fatti, dovrebbe aprire un canale privilegiato d’accesso alle imprese locali».
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