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martedì 30 giugno 2009

PGT, il documento che decide il futuro di Brembio

Il Piano di governo del territorio sarà presentato alla popolazione il 2 luglio. Nel nostro blog ne parleremo ampiamente cercando di fare informazione obiettiva.

Da quanto abbiamo pubblicato in precedenza circa i contenuti dei nuovi strumenti urbanistici previsti dalla legge regionale 12/2005, ben si comprende come il tutto sia alquanto complesso e come, anche l’elemento locale, il PGT, sia uno strumento articolato, coinvolgente diversi aspetti del territorio, e nel contempo tale potenzialmente da stravolgere completamente una comunità, la sua qualità di vita, la sua stessa peculiarità nonostante i vincoli possibili posti dai livelli più alti fino a quello regionale. Visionare la bozza di piano non è cosa semplice né banale, coglierne gli aspetti positivi e quelli negativi, al di là di peculiarità macroscopiche, non è immediato se non si è partecipato alle indicazioni di stesura. Nel nostro blog informativo cercheremo di evidenziare quegli aspetti a nostro parere critici, che il nuovo strumento urbanistico contiene, capaci di delineare una nuova Brembio del tutto diversa dall’attuale, che forse è lontana dalle aspettative di molta gente, anche di quella che recentemente si è unità alla nostra comunità. Naturalmente proveremo a darne una visione generale completa che evidenzi a fronte dei “costi” per la comunità anche i benefici. Nel modo più obiettivo possibile.
Il lavoro di stesura dei diversi documenti di piano è stato fatto dagli architetti Stefania Rozza e Mario Cremonesi di Lodi, la relazione riguardante la componente geologica, idrogeologica e sismica dal dr. Alberto Maccabruni di Casatisma (PV), la Valutazione ambientale strategica del Pgt è stata svolta da un gruppo di lavoro costituito dall’architetto G. Gibelli e dal biologo G. Fontana in collaborazione con gli architetti V. Dosi e F. Fenghe.
Prima di dare una prima sintetica descrizione del futuro urbanistico del paese, proprio da questo ultimo documento, poiché abbiamo sottoposto all’attenzione di chi segue il nostro blog le problematiche relative all’impianto a biogas, riportiamo subito come esso venga preso in considerazione e descritto dagli estensori della VAS, in quanto vengono sostanzialmente riportate delle risposte a possibili obiezioni riguardanti i “costi sociali” dell’iniziativa. Si legge nel documento:
«Nel Comune di Brembio è stato di recente autorizzata la realizzazione di un impianto di biogas da biomasse. In data 31.03.2008 si è tenuta presso la Provincia di Lodi la prima conferenza dei servizi a cui hanno seguito alcune richieste di integrazioni al progetto. Il progetto riguarda in particolare “Un impianto a biogas a biomasse dotato di un impianto per coltivazione di ortaggi in serra con sistema aeroponico”. Le cascine di Brembio interessate dal progetto sono C.na Polenzone, C.na Bellaria, C.na Vignazza, C.na Eustaca Nuova che distano dal futuro impianto dai circa 4 a 0.35 km. L’impianto è dimensionato per una potenza di 960 kW e il fabbisogno di biomassa vegetale è fornito quasi per intero dagli agricoltori di BrembioEnergie, promotori del
progetto. Una frazione del 9% verrà eventualmente acquistata presso aziende locali all’interno di un’area di 20 km dal sito produttivo.
Nella relazione di integrazione si legge, per quanto riguarda la valutazione delle criticità, che il processo non crea un’esigenza territoriale di nuovi trasporti, non modifica il quadro di produzione vegetale agraria né tantomeno l’attività di allevamenti già esistenti. Il traffico veicolare aggiunto dall’attività in progetto comporta conseguenze riguardanti la matrice aria in merito al rumore provocato dal traffico veicolare ed all’inquinamento legato alle emissioni dello stesso. Si escludono problemi derivanti da emissioni odorose in quanto i reflui sono trasportati in botti ermetiche e scaricati in impianto all’interno di una vasca chiusa. Il trasporto del letame avverrà in lassi di tempo distanziati (ogni 15 gg) e mediante copertura del materiale
Veniamo ora al quadro generale di novità che il PGT comporta. Nella tavola sottostante sono raffigurate le aree di trasformazione (AT1, AT2 e AT3) e i comparti di riqualificazione urbana (CRU1 e CRU2), che descriveremo nei prossimi articoli.


Qui ci limitiamo a dire che la previsione di insediamento abitativo nei due comparti è rispettivamente per CRU1 di 144 abitanti, per CRU2 di 115 abitanti, mentre per le due aree di trasformazione destinate ad insediamento residenziale AT1 e AT2 la previsione è rispettivamente di 406 abitanti e di 172 abitanti. La previsione totale, che somma le quattro aree, è dunque di 837 abitanti, pari a 328 famiglie considerando un numero di componenti medi per famiglia pari a 2,55. Gli alloggi previsti sono 328. Secondo la Relazione del Documento di Piano, il dimensionamento delle trasformazioni ha considerato in termini quantitativi il bisogno abitativo endogeno ed esogeno, valutato in considerazione del numero di abitanti residenti rilevati dall’anagrafe comunale e della crescita naturale ipotizzabile nei prossimi anni. Sono state considerate le trasformazioni in atto sull’insediamento esistente, di riutilizzo del patrimonio esistente o di completamento di parti sottoutilizzate.

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