FATTI E PAROLE

Foglio virtuale quotidiano di Brembio e del suo territorio

http://www.fattieparole.info

Si può leggere l'ultimo numero cliccando sopra, sull'immagine della testata o sul link diretto, oppure cliccando qui.
Ogni nuovo numero esce nelle ore serali, ma dopo le 12.00 puoi già leggerlo mentre viene costruito cliccando qui.

FATTI E PAROLE - ARCHIVIO
www.fattieparole.eu

La parola al lettore

Le tue idee, opinioni, suggerimenti e segnalazioni, i tuoi commenti, le tue proposte: aiutaci ad essere un servizio sempre migliore per il nostro paese.

Puoi collaborare attivamente con noi attraverso questo spazio appositamente predisposto - per accedere clicca qui - o anche puoi scriverci cliccando qui.

martedì 30 giugno 2009

L’impercettibile leggerezza del carrello della spesa

Secondo uno studio abbiamo 10 euro in più in tasca.
Anche dalla qualità dei trasporti si misura la qualità della vita.

Rassegna stampa

Dalla stampa locale di oggi riprendiamo innanzitutto le buone notizie che Greta Boni ci riporta oggi sul rallentamento dell’aumento dei prezzi, tanto che le famiglie avrebbero a disposizione 10 euro in più. Questa la notizia.
Secondo una rilevazione dei prezzi di alcuni beni e servizi di largo consumo realizzata dalla Camera di commercio di Monza e Brianza, con il coordinamento scientifico di Ref-Ricerche per l’economia e la finanza, risulterebbe che la provincia di Lodi è la provincia più economica della Lombardia, almeno per quanto riguarda la spesa al supermercato. Un 6,6 per cento in meno rispetto alla media della regione. I dati a disposizione mostrano che nel giro di un anno l’inflazione in Lombardia è diminuita e che la crescita dei prezzi dei generi alimentari è rallentata, fermandosi a quota +2,5 per cento: in questo modo le famiglie lombarde si ritrovano in tasca 10 euro in più rispetto al passato. Ma la cronista del Cittadino nel suo pezzo non si limita a riportare i dati della ricerca, va oltre immaginandosi un sabato normale tra divertimenti e passatempi di una famiglia con due bambini: «Il sabato potrebbe partire con una colazione al bar, cappuccino e brioche costano all’incirca 8.80 euro. Nel caso in cui la famiglia volesse andare in piscina, tra biglietti ridotti e interi mamma e papà dovrebbero sborsare 14 euro. Il pranzo, rigorosamente casalingo e con un menù a base di pasta e pollo, si aggirerebbe grosso modo intorno alle 15 euro. Aggiungendo alla lista uno “sfizio” tutto al femminile, la mamma spenderebbe 16 euro dal parrucchiere, ma solo se si accontentasse di un taglio ai capelli, senza tinta né piega. La serata potrebbe poi prevedere una tappa in pizzeria, in questo caso la spesa sarebbe compresa fra le 40 e le 50 euro (pizza e bibita), se poi si dovesse aggiungere il parcheggio della macchina bisognerebbe tenere in considerazione anche una manciata di euro in più. Per concludere la giornata, infine, non resta che la gelateria; anche in questo caso, come per la colazione, lo scontrino segnerebbe una cifra vicina agli 8 euro.» Insomma qualcosa come 100 euro e più.

Il Cittadino quasi quotidianamente riporta lamentele di utenti dei servizi pubblici di trasporto, treno e autolinee. Oggi, nella rubrica “Lettere & Opinioni”, Angelo Golzi racconta le sue peripezie, in questo caso con la Sila: «Esattamente sette giorni fa, domenica 21 giugno 2009, mi sono dovuto recare a Milano a riconsegnare un’auto a noleggio. Avevo pianificato di ritornare con la Sila da San Donato. Per questo motivo mi ero premunito acquistando il biglietto a San Colombano, chiedendo conferma dell’orario dei pullman in partenza da Milano. Quello delle 11 a.m. era perfetto. Giunto al capolinea della M3 con qualche minuto di anticipo mi sono recato allo sportello Sila in loco per verificare l’orario, che combaciava con quanto mi era stato detto (ore 11). Nell’attesa mi sono messo a chiacchierare con altri utenti (quattro) che aspettavano l’arrivo del suddetto mezzo. Mentre passavano mezzi delle Autoguidovie Italiane e dell’Atm, l’attesa è stata vana: alle 11,20 ormai disperati noi, cittadini utenti, ci siamo lasciati. Non potendo attendere il mezzo successivo (ore 15) mi sono recato a Rogoredo, dove ho mancato per pochi minuti il treno delle ore 11.33 per Lodi - le macchine per l’erogazione dei biglietti self service erano guaste. Ho quindi fatto la fila alla biglietteria ed atteso il treno Intercity delle 12,13 (costo del biglietto 9 euro), dove un amico gentilmente mi ha raccolto e portato a destinazione. Successivamente ho appreso che la Sila ed altri operatori, che comunque alla domenica non hanno un servizio clienti telefonico attivo né hanno un lavoratore in loco per le informazioni, partono non dalle piazzole preposte ma dalla “rotonda”, causa mercato! Mi domando e domando, ci vuole così tanto ad apporre una segnaletica appropriata per quei cittadini utenti che ignari si recano ad attendere i mezzi esattamente dove sarebbe logico che passino? Rilevo che i servizi stanno continuamente peggiorando (a prescindere dai politici che ci governano) e che non c’è alcun rispetto per le legittime esigenze di coloro che per piacere o necessità si vogliano spostare con i mezzi “pubblici”. Le istituzioni a partire dai Comuni che ospitano cittadini utenti, dovrebbero fare sentire la loro voce a difesa di questi interessi all’efficienza, soprattutto se il servizio è svolto da una Società “privata” che ha di fatto il monopolio del servizio di autotrasporto. Mi auguro che questa “voce” possa essere raccolta dai nostri nuovi amministratori, e che sempre più cittadini rilevino le inefficienze di una o più aziende (a partire dalle Ferrovie).» Certo, la qualità della vita in un comune si misura anche da queste cose. Gli amministratori dovrebbero prenderne coscienza e adoperarsi per forzare una svolta nella gestione del trasporto pubblico che vada incontro alle esigenze di spostamento per motivi di lavoro o di studio o altre necessità dei propri amministrati. Nessun paese è un’isola, un continente chiuso in sé stesso.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.