Lodi si piazza all’ultimo posto nella classifica di Legambiente sulla criminalità ambientale. Nel corso del 2008, infatti, sul fronte dell’illegalità si contano 2 infrazioni accertate e 2 persone denunciate, per un totale di 4 sequestri. Per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti, i numeri non sono molto diversi: le infrazioni accertate e le persone denunciate restano 2, con un solo sequestro effettuato. I reati legati al settore edilizio, invece, sono pari a zero. Questo non significa che gli “ecofurbetti” non agiscano sul territorio, anzi. Le operazioni e le segnalazioni della polizia provinciale sono sempre molto numerose, secondo quanto comunicato da palazzo San Cristoforo nel corso del 2008 i controlli e le sanzioni hanno persino subito un’impennata, basti pensare che i trasgressori pizzicati sul fatto hanno pagato una somma pari a 544mila e 628 euro, contro i 516mila e 689 euro del 2007.
La scorsa settimana Legambiente ha presentato il rapporto “Ecomafia 2009”, un documento che mostra quanto la regione non possa considerarsi immune dall’assalto delle cosche. L’interesse della criminalità verso il settore cresce a dismisura, soprattutto in vista dell’Expo: l’anno scorso le infrazioni accertate contro l’ambiente sono state 886 mentre le persone denunciate 866, inoltre le forze dell’ordine hanno eseguito 307 sequestri. Le illegalità accertate nella gestione dei rifiuti sono state 144, con 164 denunce e 57 sequestri. Solo nell’inchiesta “Rewind”, che ha visto coinvolto tra gli altri Mario Chiesa, personaggio reso famoso dalle vicende di Tangentopoli, i carabinieri del Noe hanno scoperto un giro illegale di rifiuti di 2.700 tonnellate. Sul fronte del traffico illecito dei rifiuti, a partire dal 2002 i casi accertati in Lombardia sono stati 12, il 9,2 per cento del totale italiano, 101 le ordinanze di custodia cautelare, 64 le aziende coinvolte e 150 le persone denunciate. La Lombardia si è poi resa protagonista in ben 36 inchieste italiane come regione di partenza o solo di transito del traffico illegale dei rifiuti. «Nella pubblica amministrazione, come nella magistratura e nelle forze dell’ordine, esistono figure competenti e qualificate per intercettare le infiltrazioni malavitose – afferma Sergio Cannavò, vicepresidente di Legambiente Lombardia – ma occorre una struttura di cooperazione dotata di strumenti e risorse per metterle nelle migliori condizioni per operare: per questo proponiamo di costituire una vera e propria “task force” di controllo degli appalti e di tutti i flussi di risorse connessi alla realizzazione dell’Expo e delle grandi opere programmate nei prossimi anni in Lombardia».
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