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martedì 30 giugno 2009

Legge regionale 12/2005, le linee guida (II)

I criteri attuativi previsti dalle delibere di Giunta regionale.
Seconda parte - PGT nei comuni con popolazione tra 2001 e 15000 abitanti.

Riguarda le determinazioni in merito al Piano di governo del Territorio (PGT) dei comuni con popolazione tra 2001 e 15000 abitanti, il documento approvato con D.G.R. n. 8/8138 del 1/10/2008, in attuazione dell'art. 7, comma 3, della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12.
Al fine di soddisfare le esigenze di essenzialità nel processo di pianificazione ed in ottemperanza ai criteri di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione, il documento individua gli elementi ed i contenuti da considerarsi essenziali nei Piani di Governo del Territorio (PGT) dei Comuni con popolazione compresa tra 2001 e 15000 abitanti.
In coerenza con il documento relativo alle "Modalità per la pianificazione comunale" approvato con deliberazione di Giunta Regionale n°1681 del 29 dicembre 2005 si riconoscono, i seguenti principi:
-- applicazione del criterio di sostenibilità nelle attività di pianificazione;
-- sviluppo della dimensione strategica nell'elaborazione degli obiettivi di piano;
-- completezza ed adeguatezza nella costruzione del quadro delle conoscenze del territorio;
-- pubblicità e trasparenza nella formazione degli strumenti;
-- partecipazione dei cittadini ed associazioni al processo di costruzione dei PGT;
come essenziali e caratterizzanti la qualità e il grado di innovazione dei nuovi strumenti di governo del territorio, indipendentemente dai diversi contesti territoriali e socio-economici presenti nell'ambito regionale.
Il documento mette in evidenza il ruolo della Regione e sottolinea l'importanza della proposta di Piano Territoriale Regionale, approvata dalla Giunta Regionale nel gennaio 2008 in quanto il Piano contiene:
-- la lettura del territorio condotta attraverso una logica sistemica, entro la quale dare senso ed efficacia all'azione di progettazione urbanistica degli Enti Locali;
-- l'individuazione di obiettivi, tematici e specifici per sistemi territoriali, da perseguire per tutti i soggetti presenti sul territorio e da declinare in tutte le sedi pianificatorie.
L'art.20 della legge rregionale 12/2005 riconosce al PTR la valenza di quadro di riferimento per la valutazione di compatibilità degli atti di governo del territorio degli Enti territoriali, in particolare di Comuni e Province. Ciò implica che l'assunzione degli obiettivi di PTR all'interno delle politiche e strategie dei Piani alle diverse scale deve essere esplicita e puntualmente riconoscibile. I Comuni, in sede di predisposizione del Documento di Piano del PGT, devono indicare i "sistemi territoriali" riconosciuti nella proposta di PTR, cui fanno riferimento per la definizione delle proprie strategie ed azioni.
Il documento riconosce inoltre l'importante ruolo di supporto ai Comuni delle Province lombarde e dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali (PTCP). Infatti, le province possono contribuire positivamente nell'elaborazione dei Piani di Governo del Territorio, fornendo:
-- il quadro delle programmazioni e pianificazioni di scala provinciale e regionale, evidenziando gli eventuali interventi e/o azioni interessanti il territorio comunale e di cui la pianificazione locale deve, necessariamente, tener conto;
-- quelle conoscenze territoriali informatiche, che permettono di comporre facilmente il quadro di riferimento sovracomunale, cui la componente strategica della pianificazione comunale deve relazionarsi ed integrarsi.
Inoltre le Province, all'interno degli approfondimenti territoriali dei propri PTCP, possono individuare particolari ambiti, all'interno dei quali i PGT comunali, devono obbligatoriamente prendere in considerazione determinati tematismi o elaborare specifici approfondimenti conoscitivi ritenuti prioritari e qualificanti, anche per le realtà territoriali di Comuni di media e medio-piccola dimensione. Infine, Il documento individua i contenuti essenziali del Documento di Piano, del Piano dei Servizi e del Piano delle Regole del PGT, mettendo in evidenza le differenze di disciplina derivanti dalla diversità di contesto territoriale presenti nell'ambito regionale.
(2 - continua)

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