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martedì 30 giugno 2009

Una iniziativa simbolo

Domenica scorsa la seconda giornata ambientale multietnica. A Lodi stranieri e lodigiani puliscono parchi e giardini.
Rassegna stampa

Rossella Mungiello ci fa la cronaca su Il Cittadino di oggi di una esemplare iniziativa di integrazione svoltasi domenica a Lodi, la seconda edizione della giornata ambientale multietnica “Puliamo-Lo”. Ne vale la pena riportarla e segnalarla anche in questo blog informativo. Scrive la giornalista:
Alle 12.30 era già pronto il cous-cous. Tutt’intorno i volontari, italiani e stranieri, reduci dalla mattinata passata con guanti e sacchi alla mano, per la seconda edizione della giornata ambientale multietnica “Puliamo-Lo”, organizzata nella mattinata di domenica dal centro culturale islamico Al Fath di Lodi, promossa insieme a Città di Lodi, Legambiente, Tuttoilmondo onlus e in collaborazione con le associazioni Clam, Cocoti, Pescatori dilettanti, Edidm, associazione Pierre, Sos Adda, Tam Tam d’Afrique, Zeituna. Circa 40 sacchi di rifiuti; questo il bottino della sessantina di partecipanti (di cui solo quindici i lodigiani), divisi in due squadre,una dedita al verde dell’Isola Carolina e l’altra inviata in spedizione lungo via Defendente, via Vecchio Bersaglio, fino al quartiere Martinetta. Il ritrovo alle 9.15 proprio al parco cittadino; poi la distribuzione delle pettorine gialle e la formazione dei gruppi di lavoro. «Spero che i cittadini lodigiani apprezzino quello che stiamo facendo – ha commentato Sabri Shakshouk, presidente del centro culturale islamico, mentre si assicura che tutti abbiano un piatto di cous-cous e un assaggio di kebab –; ci sono immigrati che vivono qui da decenni e che si sentono lodigiani, quanto i loro concittadini. È negli eventi della vita quotidiana che si dimostra la volontà di partecipare alla vita di una comunità. Quello di oggi è un esempio di fratellanza». Il portavoce della comunità mentre teneva sott’occhio i lavori, si è preso una pausa per spiegare, con un sorriso, l’importanza di organizzare una giornata come quella di domenica, senza limitarsi quindi ad aderire a quelle già in programma per la pulizia della città. «Quando sono arrivato qui, trent’anni fa, destavo curiosità: i lodigiani volevano conoscermi, sapere qualcosa della mia cultura – ha accennato –; oggi qualcuno dice che non “ci” vuole e allora mi viene da rispondere: “Va bene, ma dimmi perché? Che ti ho fatto?”. Con questa giornata noi vogliamo dimostrare ai lodigiani che siamo accanto a loro e che siamo sempre pronti a dare il nostro contributo». E che la giornata multietnica sia anche e soprattutto uno stimolo per parlare di integrazione, è opinione anche di Andrea Ferrari, assessore alla cultura del comune di Lodi: «È l’ulteriore dimostrazione di come l’integrazione sia un tema possibile – ha detto l’assessore, lanciando sguardi interessati all’invitante piatto unico a base di carne e verdure –, come lo sono gli incontri “Viviamo il nostro quartiere”, oggi realtà consolidata e teatro di scambi e di conoscenze». Dello stesso avviso anche Nino Bonaldi, dell’associazione Tuttoilmondo onlus: «L’integrazione dovrebbe essere un discorso già scritto per Lodi – ha commentato Bonaldi –; le famiglie stabili di nazionalità straniera sono tante. Ci rendiamo conto, invece, che ogni volta che un evento coinvolge un cittadino immigrato torna viva più di prima l’incomprensione».

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