Rassegna stampa - Avvenire, Nicola Pini, 13 novembre 2009.
La notizia farà piacere ai singoli contribuenti e alle micro-aziende. Meno alla società di capitali, per le quali saltano i vantaggi attesi. La riduzione dell’acconto fiscale di novembre è infatti in arrivo ma, contrariamente alle indiscrezioni della vigilia, non riguarderà le imposte sulle imprese, come l’Ires e l’Irap, ma solo l’Irpef, la tassa sui redditi. La novità è emersa ieri [giovedì 12] dopo il Consiglio dei ministri. Il provvedimento varato su proposta del ministero dell’Economia Giulio Tremonti prevede infatti un differimento dell’acconto di novembre, che sarà però recuperato con il versamento del conguaglio nel prossimo maggio.
In sostanza non si tratta di un taglio fiscale ma di un posticipo di pagamento destinato a chi versa direttamente le tasse sul reddito - in particolare mini-aziende personali e partite Iva - con le dichiarazioni del modello Unico. Per i lavoratori dipendenti che hanno le trattenute fiscali in busta paga, secondo fonti del ministero, il minor acconto versato dal datore di lavoro a novembre dovrebbe essere recuperato con una tredicesima più ricca a dicembre. Per questi stessi contribuenti, inoltre, il beneficio si estenderebbe agli eventuali redditi aggiuntivi (ad esempio per la seconda casa o per l’incasso di collaborazioni).
L’ipotesi più accreditata è una riduzione di 20 punti dell’acconto Irpef di novembre, portando la percentuale dal 99 al 79% di quanto dovuto. La manovra come detto non si applica alle imposte delle aziende, anche se dal governo smentiscono che si tratti di una marcia indietro rispetto alle intenzioni.
Il provvedimento, che alla fine sarà a saldo zero tanto per le casse dello Stato che per i singoli contribuenti, vale 3,6 miliardi di euro, ha detto il sottosegretario Paolo Bonaiuti. Sarà provvisoriamente coperta con gli introiti dello scudo fiscale che il governo stima appunto tra i 3 e i 4 miliardi. L’obiettivo è quello di lasciare più liquidità in mano ai contribuenti in modo da sostenere i consumi in chiave anti-ciclica in un periodo di acquisti come quello natalizio. Non è lo sgravio sulle tredicesime chiesto da alcune organizzazioni datoriali e sindacali, anche se la misura può rispondere su scala più ridotta alla stessa esigenza di dare un po’ di ossigeno all’economia. E non è nemmeno quella riduzione strutturale delle imposte a carico della famiglie, sollecitata dal Forum delle associazioni familiari che ieri non a caso hanno criticato i provvedimenti del governo.
Il decreto, oltre a permettere un parziale rinvio delle scadenze fiscali (ci fu anche l’anno scorso solo per le imprese) consente governo di spostare sul 2010 l’utilizzo delle entrate dello scudo fiscale, che in base al criterio della competenza riguarderebbero il 2009: i fondi adesso impegnati torneranno nella disponibilità del Tesoro con un saldo fiscale maggiorato a maggio. Il provvedimento varato dal Cdm è quindi del tutto distinto dalla Finanziaria, anche se a questo punto - impegnato il «tesoretto» dello scudo - è difficile che l’esecutivo possa mettere sul piatto fondi aggiuntivi per quelle misure sollecitate anche da parte della stessa maggioranza (dal taglio Irap e Irpef alla cedolare sugli affitti).
Il Forum della Famiglie fa notare così che per i nuclei con figli nella Finanziaria non c’è nulla: «Persino il bonus famiglia (varato lo scorso anno, ndr ) che pure era una misura iniqua verrà cancellato e non sostituito da provvedimenti analoghi», afferma una nota. Ciò significa «che i 2,4 miliardi che le associazioni avevano chiesto di spostare su sgravi fiscali strutturali sono stati destinati ad altri scopi».
lo sconto sull'irpef per il mese di novembre servirà a far ripartire i consumi e per diffondere ottimismo, anke questo può aiutare ad uscire dalla crisi
RispondiEliminahttp://www.loccidentale.it/articolo/lo+sconto+irpef+serve+per+far+ripartire+i+consumi+e+per+diffondere+ottimismo.0081609