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sabato 14 novembre 2009

«Andiamo nella sala Rivolta»

Inaugurato tra la folla il nuovo Ridotto delle Vigne.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Fabio Ravera, 14 novembre 2009.

Un affetto, commozione, riconoscenza. E una partecipazione straordinaria, a testimonianza che le parole di Carlo Rivolta, il grande attore lodigiano scomparso lo scorso anno, sono ancora vive tra i tanti amici e ammiratori che nel corso degli anni hanno seguito il suo originalissimo cammino artistico. Ieri si è avuta la conferma di quanto sia ancora profondo, nei cuori dei lodigiani (e non solo), il solco lasciato dalla sua opera: decine di persone hanno gremito l’ex ridotto del teatro alle Vigne, ora finalmente e giustamente dedicato alla memoria del maestro.
Una sala completamente rinnovata, frutto dell’allestimento scenico di Dario Cavalletti e delle opere di manutenzione straordinaria progettate dall’ufficio tecnico comunale, che da oggi sarà a disposizione della cittadinanza come “laboratorio” della creatività. Proprio come sarebbe piaciuto a Rivolta: «Carlo amava stare tra la gente, amava i luoghi dove ci fossero scambio e dialogo - il commovente intervento della moglie dell’attore, Nuvola de Capua -. Questa sala, dove sarà possibile sperimentare e creare, è il luogo più adatto per onorarne la memoria. Spero che i giovani, in giro per la città, comincino a dire «Andiamo nella sala Rivolta»: questo nome mi dà una grande speranza e fiducia per il futuro. La cosa che Carlo amava di più era dare vita alle parole, perché attraverso esse si scuote il sonno della ragione e della poesia». Nuvola de Capua ha poi voluto ringraziare pubblicamente l’assessore comunale alla cultura Andrea Ferrari, amico dell’attore e uno dei promotori per l’intitolazione della sala all’attore. «In questi giorni ci sono arrivati tantissimi messaggi da parte di persone che hanno conosciuto Carlo - ha spiegato lo stesso Ferrari -, a dimostrazione del fatto che sia tuttora amato da un pubblico molto vasto».
«La miglior testimonianza dell’affetto per Rivolta è questa presenza così massiccia di pubblico - ha detto in apertura di cerimonia il sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini -. Abbiamo voluto riqualificare questo spazio e metterlo a disposizione dei lodigiani e pensato di dedicarlo a Rivolta quale omaggio a una persona che ha donato tanto cuore a questa città. Rivolta ha avuto un ruolo importantissimo nella nostra cultura, è un personaggio indimenticabile». Per don Roberto Vignolo, apprezzato biblista che ha collaborato con Rivolta in numerose produzioni, l’intitolazione dell’ex Ridotto è stato «un atto di duplice giustizia»: «Una giustizia riparatrice e remuneratrice. Qualcuno aveva proposto di dedicargli il teatro, ma questo aveva già un nome e un secondo battesimo ha sempre qualcosa di artificiale. È stato giusto invece omaggiarlo con un “laboratorio”, lo spazio ideale che mancava in città. Giustizia riparatrice dopo che nel 1990, quando era direttore artistico delle Vigne, fu considerato il capro espiatorio dei problemi del teatro; e giustizia remuneratrice perché adesso vi è il pieno riconoscimento di una passione e di una carriera molto singolare». A contorno della cerimonia, la lettura di due poesie (Itaca di Kavafis e Impressioni teatrali della poetessa polacca Wislawa Szymborska) interpretata con pathos da Wanda Bruttomesso e un breve concerto per arpa e flauto con protagonisti Francesca Perotti e Flavio Ferrandi. In chiusura un video realizzato da Alberto Prina e Gigi Mazzocchi sulla forza evocativa del teatro, il «luogo delle emozioni». Le stesse che Carlo Rivolta ci ha lasciato in dote e che ora i suoi «eredi» cercheranno di emulare.
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