Presentato in Regione il nuovo rapporto sull’ambiente: «Sull’inquinamento incidono densità abitativa, imprese e veicoli». Smog, la “miscela” si fa più esplosiva. In provincia superata la soglia anche per ozono e biossido d’azoto.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Greta Boni, 14 novembre 2009.
Il “tallone di Achille” è sempre lo stesso: la qualità dell’aria. Lo smog non molla la presa, anche quando i numeri delle polveri sottili migliorano i lodigiani sanno perfettamente che devono fare i conti con un inquinamento più elevato rispetto alle altre province. Il Pm10, però, è solamente uno dei problemi da risolvere: biossido di azoto e ozono fanno la loro parte, mettendo a dura prova le vie respiratorie dei cittadini. È quanto emerge nel “Rapporto dell’ambiente in Lombardia 2008 - 2009”, presentato giovedì a Milano nella sede di Regione Lombardia, alla presenza del presidente Roberto Formigoni, dell’assessore regionale alla qualità dell’ambiente Massimo Ponzoni, del presidente Arpa, Carlo Maria Marino e del direttore generale Franco Picco.
Per quanto riguarda il biossido d’azoto, nel corso del 2008 in provincia di Lodi si è superata la soglia di 44 microgrammi per metro cubo, valore che corrisponde al limite maggiorato del valore di tolleranza in vigore lo scorso anno, un margine di “sopportazione” che secondo la normativa diminuisce di anno in anno, fino ad azzerarsi nel 2010. Anche Milano, Brescia, Como e Lecco hanno registrato la stessa situazione.
Sul fronte dell’ozono, invece, lo “sforamento” dei limiti è evidente soprattutto nella pianura lodigiana, così come in quella milanese, bresciana, cremonese, mantovana. Le particelle di ozono hanno effetti negativi sulla vegetazione e sull’ecosistema, le concentrazioni raggiungono i punti più elevati nelle ore pomeridiane delle giornate estive soleggiate.
In linea generale, la qualità dell’ambiente in Lombardia sta migliorando, sono stati ottenuti buoni risultati per i rifiuti e le acque, mentre per quanto riguarda la “guerra alle emissioni” il Pirellone ha messo in campo una serie di incentivi per favorire la mobilità su due ruote e cambiare i mezzi più inquinanti. Il presidente della giunta regionale Formigoni ha ricordato che la situazione della Lombardia è aggravata da alcuni fattori, come per esempio una densità abitativa tre volte superiore alla media nazionale, la presenza di quasi un milione di imprese, la circolazione di milioni di veicoli. «Nonostante questo - dichiara Formigoni - emettiamo meno inquinamento rispetto ad altre regioni, come risulta dai controlli effettuati da Arpa e a dimostrazione della efficacia delle nostre scelte politiche». Nel rapporto dedicato all’ambiente si sottolinea che il territorio lodigiano è una delle zone in cui tra il 2005 e il 2007 si è verificata una consistente “cementificazione”. Un altro degli aspetti presi in considerazione dallo studio riguarda i rifiuti, la raccolta differenziata ha superato di poco il 50 per cento, nel caso della frazione organica il 90,2 per cento dei comuni è attivo, mentre il 92,6 per cento degli abitanti è servito dalla raccolta a domicilio, per una quantità totale di rifiuti pari a oltre 10 milioni 751mila.
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