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venerdì 9 ottobre 2009

Casale, paradosso leghista

All’anagrafe negli ultimi 90 giorni registrate 114 persone provenienti da altri paesi che ora in totale superano il 12 per cento. Sempre più stranieri per le vie di Casale. Dal mese di luglio in città crescita doppia rispetto al resto dell’anno.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Andrea Bagatta, 9 ottobre 2009.

Sorpresa: nei primi quattro mesi di governo leghista gli immigrati stranieri non diminuiscono, ma al contrario aumentano, e lo fanno a un ritmo più che doppio rispetto a quanto accadeva nei primi sei mesi dell’anno.
Dal primo giugno al 30 settembre, gli stranieri appena iscritti all’anagrafe di Casale sono stati 114 su un totale di 176 nuovi arrivati. Gli stranieri sono dunque il 64,77 per cento dei nuovi arrivati. Tra i nuovi residenti non italiani, 72 sono uomini, 42 donne, segno che non hanno inciso su questa ondata i ricongiungimenti familiari. I cittadini comunitari sono poco più di una decina, mentre per tutti gli altri si tratta di immigrazione extracomunitaria.
Ma il dato più significativo arriva da un raffronto con i precedenti cinque mesi dell’anno, gli ultimi trascorsi sotto l’amministrazione Pagani: da gennaio a maggio i nuovi stranieri arrivati furono solo 48, meno della metà rispetto a quelli giunti in estate, dopo le elezioni, anche se il voto propriamente si tenne il 6 e 7 giugno. I grafici sulla popolazione straniera residente, aggiornati mensilmente ed esposti all’ufficio anagrafe del comune, presentano un andamento leggermente curvo al rialzo dal 31 dicembre a fine maggio, e poi una vera e propria impennata fino a oggi. Da notare anche che nello stesso periodo estivo, la popolazione cancellata dall’anagrafe per emigrazione è stata di 109 persone, di cui solo 22 straniere.Per effetto di questi saldi, oggi la popolazione residente totale è di 15.162 persone, di cui gli stranieri rappresentano il 12,36 per cento a quota 1.874. Nei primi nove mesi dell’anno, gli stranieri in più a Casale sono 140. Nell’intero anno passato la crescita di stranieri raggiunse le 251 unità, una cifra che sembra lontana da raggiungere quest’anno, quando probabilmente si attesteranno tra i 170 e i 190 in più nei 12 mesi. Rimane la sempre maggiore incidenza della popolazione straniera sul totale dei casalini. Anche quest’anno è probabile che alla fine sarà eroso un punto percentuale: al 31 dicembre gli stranieri rappresentavano l’11,5 per cento della popolazione, oggi già il 12,36 per cento, e ogni tre nuovi arrivati, appunto, due sono stranieri.
È bene ricordare che tutti questi numeri fotografano soltanto gli stranieri regolari residenti a Casale, e non i clandestini, fenomeno in gran parte fuori controllo, almeno ufficialmente. Inoltre, i dati comunicati dall’ufficio anagrafe potrebbero subire qualche scostamento da quelli ufficiali, anche in ragione del ritardo con cui le iscrizioni all’anagrafe, che formalmente partono dal momento della richiesta, sono poi registrate dagli operatori. Sarebbero almeno una trentina le domande già presentate e non ancora inserite nei terminali degli uffici.

«Non importa se sono tanti, saremo comunque inflessibili».
Rassegna stampa - Il Cittadino, 9 ottobre 2009.

«La crescita degli irregolari, tutta da verificare alla prova finale dei fatti, comunque non mi preoccupa, perché la Lega si è sempre dimostrata inflessibile con gli irregolari». Commenta così i dati sulla crescita degli extracomunitari residenti il sindaco leghista di Casale Flavio Parmesani. Chi è iscritto all’anagrafe è regolare, ha una casa e un lavoro, e pertanto non è un problema. Senza contare che nelle pieghe dei regolamenti burocratici potrebbero nascondersi dati non proprio in linea con quelli presentati dall’anagrafe. «Ad agosto risultano iscritti all’anagrafe 25 stranieri in più, ma c’è stata una duplice operazione che ha portato poi alla cancellazione di ben 20 stranieri dalle liste demografiche - spiega Parmesani -. Di questi cancellati però non c’è ancora traccia, perché la legge prevede che l’effettivo annullamento della residenza avvenga dopo 12 mesi. E di operazioni in cui abbiamo scoperto che dei teorici residenti non abitano più a Casale ne abbiamo fatte diverse. Allora, forse, è meglio aspettare almeno un anno per vedere se le nostre azioni hanno portato a un ridimensionamento». Anche perché il dato puro non ha un valore poi di carattere sociale o d’impatto sulla comunità, secondo il primo cittadino. Molto più importante è la percezione del fenomeno. «Sono più interessato a come i casalini recepiscono la sensazione di una maggior sicurezza - conclude Parmesani -. Sono importanti le azioni concrete che facciamo, e le varie ordinanze produrranno dei risultati nel tempo. Però è importante anche come i cittadini le percepiscono, e mi pare che la percezione di un cambio di rotta rispetto al passato sia netta».
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