Rassegna stampa - Il Cittadino, 9 ottobre 2009.
Ha combattuto in prima linea le organizzazioni mafiose il nuovo comandante della compagnia di Lodi della guardia di finanza. Alessandro Pompili, romano, 29 anni, due lauree (in giurisprudenza e in scienze della sicurezza economico-finanziaria) succede al comando delle pattuglie delle Fiamme gialle nel Centro e nell’Alto Lodigiano al maggiore Luciano Mancini, per quattro anni al comando della compagnia di Lodi e ora passato al centro di specializzazione della Gdf di Orvieto. Pompili arriva dall'Accademia della guardia di finanza di Bergamo, dove è stato ufficiale istruttore negli ultimi anni, dopo aver esordito nella tenenza di Marsala e quindi, al suo primo comando di compagnia, a Mazara del Vallo. Terra in cui “Cosa nostra” è radicata e dove si era imbattuto, da investigatore, in una gigantesca frode di finanziamenti pubblici statali e comunitari, ottenuti da imprenditori locali per avviare o ingrandire attività e invece dispersi in mille rivoli e trasformati in proprietà private grazie a vorticosi giri di fatture false. Questa è una delle operazioni che ricorda più volentieri. Di Lodi fino a pochi giorni fa (ieri l’insediamento ufficiale) conosceva poco, di cui qualcosa quanto letto sui giornali, ma il primo impatto è stato positivo: «È una bella città». Le priorità operative saranno «la lotta all'evasione fiscale e anche all'esportazione di capitali, in linea con le direttive centrali, ma anche un’intensificazione dell'attività di polizia giudiziaria di iniziativa». Insomma, nuove indagini, a fianco di quelle dei nucleo provinciale di polizia tributaria, l’altra componente delle Fiamme gialle. In Sicilia, Pompili ha conosciuto le regole del riciclaggio: «I mafiosi non si intestano mai direttamente imprese o capitali. Riciclano il denaro con passaggi societari da diverse regioni oppure ricorrono a fedeli prestanome».
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