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venerdì 9 ottobre 2009

Le sfide della solidarietà in Europa

Monsignor Giuseppe Merisi è a Varsavia all’appuntamento della Commissione degli episcopati della Comunità europea. Il vescovo alle giornate sociali cattoliche.
Rassegna stampa - Il Cittadino, R.C., 9 ottobre 2009.

«Un’opportunità di riflessione sulle sfide che deve affrontare la solidarietà in Europa, in particolare nell’Unione europea»: così monsignor Piotr Jarecki, vescovo ausiliare di Varsavia e vicepresidente della Commissione degli episcopati della Comunità europea, definisce la prima edizione delle giornate sociali cattoliche per l’Europa che la Comece, in collaborazione con il centro di solidarietà europeo, ha promosso dall’8 all’11 ottobre a Danzica su, appunto, “La solidarietà-Sfida per l’Europa”. «Il principio di solidarietà - spiega monsignor Jarecki, che è anche presidente della commissione preparatoria delle giornate - è stato scelto come filo conduttore perché costituisce uno dei capisaldi dell’insegnamento sociale della Chiesa e, allo stesso tempo, uno dei principi fondamentali del progetto europeo». A Danzica da ieri 8 ottobre e fino a domenica 11 è presente anche il vescovo di Lodi monsignor Giuseppe Merisi, che fino a pochi mesi fa ha rappresentato i vescovi italiani alla Comece.In vista dell’appuntamento di Danzica, la commissione guidata dal vescovo polacco ha elaborato nei mesi scorsi un “manifesto” nel quale si legge, tra l’altro: «La data e il luogo rivestono un particolare significato simbolico. Non solo ricordano lo scoppio della Seconda guerra mondiale nel 1939 e la fine del regime comunista nell’Europa centrale e dell’est nel 1989», ma anche la prima visita di Giovanni Paolo II nel suo paese natale nel 1979, «che ha condotto alla nascita a Danzica di Solidarnosc». La cerimonia di apertura si è tenuta ieri nel pomeriggio, presso la Filarmonica baltica polacca, alla presenza dell’arcivescovo e del sindaco di Danzica, rispettivamente monsignor Sławoj Leszek Głód e Paweł Adamowicz; di monsignor Adrianus H. van Luyn, presidente della Comece e vescovo di Rotterdam; e di padre Maciej Zieba, direttore del centro di solidarietà europea. All’incontro ha preso parte anche monsignor Merisi. È seguita la Messa di apertura, presieduta nella chiesa di Santa Brigida dal cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano. La relazione introduttiva, “Teoria e realtà della solidarietà nell’Unione europea-Una riflessione sulla base della dottrina sociale della Chiesa”, è affidata questa mattina 9 ottobre a monsignor Diarmuid Martin, arcivescovo di Dublino e già vicepresidente Comece. L’Ue, nata «come accordo limitato a una parte dell’attività economica», nell’arco di quasi sessant’anni «si è trasformata in una grande comunità» con «un ampio ambito politico e poteri di vasta portata» osserva una nota della Comece. In questi anni «il sostegno iniziale della Chiesa cattolica è diventato più mirato e oggi le valutazioni positive si accompagnano molto spesso ad osservazioni più critiche. Ora che l’Unione europea ha avviato un dialogo aperto, trasparente e regolare con le religioni e le Chiese, anche i cattolici devono sviluppare ulteriormente una propria strategia europea» e collaborare sempre più strettamente «con le altre tradizioni cristiane». Al centro della riflessione delle giornate vi saranno la persona umana (e le minacce al diritto alla vita, soprattutto al suo inizio e al suo termine); le famiglie in Europa tra calo demografico e perdita di fiducia nel futuro; il modello socioeconomico europeo (occupazione, povertà, tutele sociali, regolamentazione economica); il fondamento della solidarietà per l’Ue, soprattutto dopo l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona; il bene comune mondiale e la responsabilità dell’Europa nei confronti delle generazioni future.


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