Il “Litta” di Milano, nuovo gestore, raccoglie consensi ma è atteso alla prova del cartellone. Comunale, le perplessità di Ferrari. L’ex assessore non vede chiaro sulla riapertura del teatro.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Andrea Bagatta, 29 ottobre 2009.
Il nuovo gestore del teatro Comunale, il Litta di Milano, raccoglie consensi ma è atteso alla prova del cartellone. Ma intanto non mancano perplessità sullo svolgimento dell’operazione. A sollevare la questione è Roberto Ferrari, ex assessore alla cultura nella giunta Pagani e principale artefice della riapertura del Comunale sei anni fa. L’ex amministratore accoglie positivamente la conclusione della vicenda e la notizia dell’arrivo del Litta. «La pressione dell’opposizione e della gente ha contribuito a risolvere la vicenda, ma la fine della telenovela arriva tirata per i capelli e in grande ritardo - dice Roberto Ferrari -. Speriamo ora che entro dicembre parta almeno la stagione cinematografica, perché se così non fosse si avrebbe un danno serio anche per le attività commerciali casaline. Sul Litta aspettiamo la presentazione del cartellone prima di dare un giudizio definitivo, ma la struttura è conosciuta per serietà e professionalità, e in passato abbiamo già collaborato. Per questo ci mettiamo a disposizione per dare una mano, se sarà necessario».
Proprio sui tempi pur dichiarando di non voler polemizzare in modo strumentale, l’ex assessore non manca di fare un’annotazione alle scelte dell’amministrazione comunale. «Si è deciso di fare una gara pubblica ad agosto, mettendo nel bando la disponibilità di soli 35 mila euro, ma i fondi della Fondazione della Popolare di Lodi, altri 35 mila euro, erano già certi - afferma Ferrari -. Perché non si è dichiarata subito la loro disponibilità? Si voleva evitare di impegnare quei soldi sul teatro? Forse la gara sarebbe andata diversamente e con essa la stagione. Inoltre, annoto che non è mai stata data evidenza alla procedura negoziata che ha decretato il nuovo gestore».
Rispetto alle risorse, però, l’assessore alla cultura Giuseppe Passerini ribadisce la posizione dell’amministrazione e della maggioranza. «Quando abbiamo predisposto il bando, a giugno, non c’era ancora la certezza di avere quei fondi, sebbene ce ne fosse la speranza - spiega Passerini -. Questo mi dicono i tecnici, e devo credere a loro. Abbiamo allestito prima il bando e poi la procedura negoziata nel miglior modo possibile. Anche se la base della procedura era il testo del bando estivo, gli otto partecipanti alla trattativa finale sono stati informati che vi erano risorse aggiuntive, ed è stato chiesto loro di tener conto di possibili integrazioni artistiche. Abbiamo trovato un gestore d’esperienza, in una situazione difficile e d’emergenza, e siamo molto soddisfatti».
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