Speciale, [11].
Rassegna stampa - Il Cittadino di oggi.
Il polo produttivo di Lodi-San Grato potrebbe presto ampliarsi. Il comune di Lodi sta prendendo in considerazione il progetto, l’idea è quella di creare una “cittadella dell’artigianato” dove le aziende potranno fare sistema e gestire direttamente i servizi con la collaborazione delle associazioni di categoria. «Il Piano insediamenti produttivi di San Grato (Pip) - afferma l’assessore alle attività produttive, Roberto Getilli - è uno strumento pubblico attuato su aree pubbliche, che vengono cedute agli operatori privati interessati, con un “taglio” dimensionato sulla piccola impresa e le attività artigianali. Da questo punto di vista, il Pip di San Grato non è affatto deserto e ospita numerose realtà, che rappresentano un’importante risorsa per il tessuto economico del territorio». Proprio per questo motivo è stata completata la riqualificazione della zona, richiesta dagli operatori e dalle associazioni di categoria, attraverso il rifacimento della viabilità interna, la creazione di nuovi parcheggi, il rinnovamento degli impianti di illuminazione pubblica e la modifica dell’assetto viabilistico, un investimento di circa 200mila euro. «A dimostrazione del fatto che quella dell’artigianato a Lodi è una realtà dinamica e con grandi capacità imprenditoriali - conclude Getilli - nel processo di elaborazione del nuovo Piano di governo del territorio si sta lavorando all’ipotesi di un ampliamento del Pip di San Grato, per mettere a disposizione degli operatori nuovi spazi». Palazzo Broletto interviene anche sulla questione dei capannoni ancora in parte disabitati che si intravedono lungo la tangenziale: «Occorre chiarire che i capannoni della lottizzazione “Le foglie 5” sono di costruzione relativamente recente, ma la previsione urbanistica di destinare questa area a insediamenti produttivi è di 20 anni fa, con la variante generale apportata nel 1989 al Piano regolatore - sottolinea l’assessore all’urbanistica, Leonardo Rudelli -. Da allora, nella pianificazione urbanistica della città non è stata prevista alcuna “cementificazione selvaggia”. La scelta se realizzare o meno quanto consentito dal Prg, e i tempi e le modalità con cui farlo, dipende solo dalla proprietà dell’area, che è ovviamente libera di disporne come meglio crede, confrontandosi con le dinamiche del mercato e facendo le sue valutazioni».
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