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domenica 9 agosto 2009

Ronda qua ronda là

Luigi Albertini su Il Giorno di oggi ci informa del via libera dato dai primi cittadini di Castiraga e Sant’Angelo.
«Ronde e ordinanze sì, ma solo dove servono».
Rassegna stampa.

Sindaci in ordine sparso su ronde, ordinanze e sicurezza. Ma il comune denominatore sembra la preoccupazione di non invadere l’area di intervento delle forze dell’ordine. Anche se sulle ronde, prevale il sì. Domenico Crespi, primo cittadino di Sant’Angelo: «Bisogna operare in stretto legame con le forze dell’ordine. I volontari delle ronde li accolgo positivamente, anche se il loro impegno va regolamentato. Ricordo che le mie ordinanze (contro accattoni, prostituzione e bivacchi, ndr), che mi sono valse l’etichetta di sindaco-sceriffo, sono servite: i cittadini segnalano volentieri situazioni sospette». E aggiunge: «Siamo stati i primi a intervenire e ricordo l’ordinanza contro matrimoni combinati: ben vengano associazioni di volontari per la sicurezza, ma senza alcun colore politico». Giuseppe Scotti vicesindaco di Castiraga Vidardo: «Stiamo valutando il decreto sulla scorta della nostra precedente esperienza di ronde notturne di volontari, una delle poche in provincia, e che ha portato ad aumentare la sicurezza: è un progetto che collima con l’attuale decreto, dunque sarà un piacere per noi riproporlo».
«Valuteremo il contenuto della disposizione — dice il sindaco di San Colombano, Gigi Panigada — badando a sollecitare forme di partecipazione volontaria, però affidabili e fatte da gente esperta, in grado di funzionare in collaborazione con carabinieri e vigili urbani». Ettore Grecchi, sindaco di Livraga, sorride: «Siamo stati precursori, sia pure con una forma di pattugliamento diversa, incaricando una ditta specializzata. Un’esperienza in vigore da oltre un anno. Viene presidiato il territorio, frazioni comprese, e l’esperienza va così bene da indurre i privati ad aggregarsi». Franco Rossi, sindaco di Borghetto: «Confidiamo nelle forze dell’ordine. Continuo a ritenere che sia la soluzione migliore, affidarsi a privati può essere pericoloso per l’incolumità dei volontari: non basta un corso di aggiornamento per plasmare vigilantes». A Salerano sul Lambro il vicesindaco Tino Ghianda dice: «Quando ci sono delle criticità, chiunque saleranino può chiamare le forze dell’ordine. Appena possibile esamineremo il decreto e valuteremo il da farsi».

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