Guerini, svolta morbida verso la sicurezza.
Rassegna stampa - Guido Bandera, Il Giorno di oggi.
E soprattutto senza scontentare più di tanto la sinistra, che pure della coalizione di Guerini fa parte. Quindi, sì ai fondi per l’inclusione sociale, alle politiche di integrazione per gli immigrati, che sono pur sempre il 10 per cento dei residenti. Ma, contemporaneamente, via libera a provvedimenti banalmente definiti da «sindaco sceriffo». Il primo passo è stata l’installazione delle telecamere di videosorveglianza in Città Bassa. Poi è arrivato il dialogo con il ministro dell’Interno leghista, Roberto Maroni, con cui Guerini ha trattato anche a nome dell’Anci, l’associazione dei Comuni di cui Guerini è presidente lombardo. Qui prima è scattato il confronto sul «patto per la sicurezza», che potrebbe aprire le porte a fondi per i controlli, poi anche delle «ronde». Alle quali Guerini ha detto sì, ma chiarendo che nessuno si può improvvisare «rondista» e soprattutto le «ronde padane» non avranno spazio. «Nessuna improvvisazione, al massimo progetti specifici autorizzati solo dal sindaco».
Un colpo al cerchio, uno alla botte, come si dice. A questo, dopo la conferenza dei sindaci di Parma, altro incontro fra i primi cittadini e il ministro Maroni, si sono aggiunti i «superpoteri» in fatto di sicurezza urbana e le ordinanze. Che Guerini ha firmato e che spiega egli stesso nel suo intervento. E il paradigma che Guerini vuole applicare è un po’ quello della zona di Torretta. Furti a raffica, ronde padane, precedute e seguite passo passo da controlli, qualche arresto della polizia e dei carabinieri, e alla fine anche le telecamere del Comune. Qui, alla fine, le elezioni provinciali le ha vinte il Pd. E Guerini spera di fare il bis l’anno prossimo.
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