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sabato 8 agosto 2009

Lodi e il suo sogno

Matteo Brunello su Il Cittadino ci parla del Piano di governo del territorio di Lodi che riduce del 45 per cento la stima della popolazione; tra gli obiettivi anche il terzo ponte.
Lodi adesso punta ai 50mila abitanti.
È l’Oltreadda la zona scelta per l’espansione immobiliare della città.

Rassegna stampa.

Il “tetto” fissato è quello dei 50mila abitanti. È questa la previsione di espansione urbana che il comune di Lodi stima per i prossimi anni. Un’indicazione che emerge dalla capacità insediativa programmata con il nuovo piano di governo del territorio, lo strumento di pianificazione urbanistica che sostituirà l’attuale piano regolatore generale. Il documento di sintesi del Pgt, insieme a un provvedimento che avvia l’iter per la valutazione ambientale strategica (Vas) del Piano di governo, è stato approvato nei giorni scorsi dalla giunta municipale. Sono i primi passi per un “disegno” complessivo della città del futuro, a partire dalla dislocazione dei servizi, le infrastrutture e le aree edificabili.
Proprio questo, gli spazi per le nuove case, è uno dei nodi centrali che l’esecutivo di palazzo Broletto dovrà sciogliere nel corso dei prossimi mesi. Da segnalare che con la variante generale del 1989, il piano regolatore tuttora in vigore del comune di Lodi stabiliva per la città una capacità insediativa teorica di 75.500 abitanti. E la scelta preliminare che è stata compiuta dall’amministrazione in carica è quella di attuare una riduzione delle previsioni, aggiornando le stime per una crescita di poco più di 6mila abitanti rispetto alla popolazione attuale. Le residue potenzialità insediative del Prg vigente sono collocate integralmente nell’Oltreadda e a questo il nuovo strumento urbanistico ha aggiunto una serie di altre aree, che non sono collocate oltre la barriera della tangenziale. «Bisogna evidenziare che rispetto a quanto la variante del 1989 prevedeva per l’Oltreadda, il Pgt apporterà una riduzione di circa il 45 per cento, stabilendo un numero di abitanti equivalenti pari a 1.400 - si spiega dal comune -; a ciò si aggiungeranno le edificazioni residenziali su aree produttive dismesse e su aree standard (circa 2mila abitanti), gli ampliamenti di edifici residenziali esistenti tramite nuove norme del piano delle regole (per circa 180 abitanti) e le previsioni insediative del documento di inquadramento urbanistico (circa 3mila abitanti)». Proprio quel documento prevede le trasformazioni sulle aree dell’ex Abb ed ex Cetem. Nel progetto che spiega gli interventi futuri in città, tra gli obiettivi però di lungo periodo, è inserito anche il terzo ponte sul fiume. «Questa è per noi una delle priorità - ha osservato il capogruppo della Lega in comune, Mauro Rossi - è un’opera indispensabile per favorire un attraversamento della città». E poi ci sono le due nuove stazioni in programma, una al polo universitario e una al Business park, che già fanno discutere tra le file dell’opposizione. «In città non ci si accorge quasi di avere l’università, che senso ha pensare lì ad una fermata ferroviaria?», dice Giò Gozzi del Pdl. E per il capogruppo Pdl Gianpaolo Ceresa si tratta «dei soliti progetti e promesse di Guerini che poi rimangono sulla carta».

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