Francesco Dionigi ci racconta su Il Cittadino di oggi che a Casale i cani sono affidati all’Associazione zoofila che rilancia l’adozione a distanza.
Il comune sborsa 15mila euro per i trovatelli a quattro zampe.
Rassegna stampa.
I cani abbandonati costano al municipio di Casalpusterlengo quasi 15mila euro all’anno. L’amministrazione comunale ha infatti stipulato una apposita convenzione con l’Associazione zoofila lombarda di Casalpusterlengo, che prevede la custodia ed il mantenimento dei cani randagi per un importo di poco superiore ad un euro al giorno per ogni esemplare. La giunta municipale ha quindi deliberato di assegnare, per il secondo semestre del 2009, un importo di 7.350 euro a favore dell’associazione locale, che prevede di sfamare e custodire una trentina di animali abbandonati con un costo ipotizzato di 1,03 euro al giorno per cane. Nel contempo prosegue da parte dell’associazione lodigiana l’iniziativa allo scopo di aiutare i volontari del gruppo nelle cure e nel mantenimento dei cani abbandonati e ora ospiti del rifugio casalese. Si tratta di un progetto di “adozione a distanza” che, grazie al contributo di chi aderisce, consente di mantenere uno di questi cani abbandonati, ricevendo a casa direttamente un attestato di adozione con la foto e la storia del “trovatello” che si è deciso di adottare e che si può andare a trovare quando si vuole.
L’Associazione zoofila lombarda è un sodalizio senza fini di lucro nato nel 1991 per volontà di un gruppo di persone che si sono poste un obiettivo in comune: costruire un rifugio per salvare tanti poveri cani abbandonati. I volontari si fanno carico anche di offrire supporto e aiuto per eventuali casi di maltrattamento, norme condominiali, amici degli animali in difficoltà.
Da segnalare inoltre che se il cane adottato ha più di 7 anni, l’Adica si fa carico dei costi di vaccinazione annuali e della profilassi della filaria per i futuri cinque anni.
Mario Borra su Il Giorno di oggi ci racconta invece dell'ennesima disavventura sulla Milano-Piacenza.
L’aria condizionata si rompe Pendolari costretti alla sauna.
L’impianto di condizionamento non funziona e i pendolari sono costretti a viaggiare in un autentico forno. Nuova disavventura, lungo la tratta Milano-Piacenza, per i viaggiatori della Bassa Lodigiana e piacentini che, a bordo del Regionale in partenza alle ore 18 e 34 dal capoluogo lombardo e diretto a Bologna, hanno dovuto sopportare l’ennesimo disagio. «A bordo ci saranno stati quasi cinquanta gradi — ha spiegato Massimiliano Davoli, il pendolare che ogni giorno registra tutte le magagne lungo la tratta —. Naturalmente il treno era anche in ritardo ed inoltre l’unica carrozza con “struttura” da prima classe è stata declassata e non si sa il perché. Ho visto addirittura qualche pendolare viaggiare in piedi, non per la mancanza di posti, ma nel tentativo di abbassare la temperatura percepita visto che sui sedili era allucinante». Poi all’altezza della stazione di Secugnago, la beffa. «L’altoparlante ci ha avvisato che, a causa di problemi di circolazione, il treno viaggiava con un ritardo di tredici minuti».
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