Rassegna stampa - Il Cittadino di oggi.
La Provincia di Lodi ha 45 giorni di tempo per “sistemare” il Piano rifiuti, 15 in più rispetto alla prima scadenza comunicata dal Pirellone. La giunta regionale, infatti, ha approvato la diffida che esorta ufficialmente palazzo San Cristoforo ad adottare una serie di prescrizioni sullo smaltimento dei rifiuti. Fino a questo momento, il provvedimento non è ancora stato pubblicato sul Burl, il Bollettino ufficiale di regione Lombardia, ma lo sarà a breve. L’assessore regionale all’ambiente, Massimo Buscemi, ha sottolineato che le stime circa la produzione di rifiuti non sono sufficienti, soprattutto perché non stato previsto come smaltire inerti e speciali. Buscemi, inoltre, ha ribadito che non si tratta affatto di un «atto d’imperio», bensì di un «atto dovuto verso un piano adottato in maniera errata dalla precedente amministrazione». Nel caso in cui palazzo San Cristoforo non dovesse rispettare i tempi e le indicazioni previste dal Pirellone, si rischierà il commissariamento. Nel Piano rifiuti realizzato dalla giunta Felissari, il Lodigiano avrebbe dovuto smaltire 300mila tonnellate di inerti, una cifra ben lontana dai 2 milioni previsti dal Pirellone, una quantità che obbligherebbe la Provincia di Lodi ad attrezzarsi per lo smaltimento dei restanti 1,7 milioni di tonnellate. A riguardo non sono mancate le polemiche politiche: si tratta proprio dello stesso quantitativo garantito dalla discarica di Senna, un impianto che il territorio non ha nessuna intenzione di ospitare e contro cui ha ingaggiato una vera e propria battaglia. Per quanto riguarda la valle del Po, un’area che comprende anche il territorio di Senna Lodigiana, è stato da poco riconosciuto il vincolo paesistico. O meglio, sono scattate le misure di salvaguardia: «I documenti sono stati pubblicati all’albo pretorio del comune - spiega il presidente della Provincia, Pietro Foroni -, ad oggi l’iter non si è concluso ma ci sono le misure di salvaguardia». Questo significa che nel valutare la possibilità di un nuovo insediamento specializzato nello smaltimento rifiuti, si dovrà tenere in considerazione la particolarità della zona, protetta da un vincolo ambientale che impedisce la costruzione di discariche.
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