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giovedì 9 luglio 2009

Nel Lodigiano la crisi si vede

Riprendiamo da Il Cittadino di oggi tre articoli, i primi due firmati da Lorenzo Rinaldi e l’altro da Sara Gambarini incentrati sui temi della crisi che interessa pesantemente le attività produttive ed il commercio anche nel Lodigiano.
Rassegna stampa.

Somaglia - In attesa che la misura venga ufficialmente approvata la ex Metecno resta in vendita: due gli acquirenti. Crisi Alusteel, c’è l’intesa con i sindacati. Un anno di cassa integrazione straordinaria per 48 dipendenti.

Somaglia - C’è un segnale positivo nella lunga crisi della Alusteel, ex Metecno, l’azienda metalmeccanica di Somaglia per la quale si cerca da tempo un nuovo acquirente. Per i sindacati la situazione resta allarmante (la Cgil parla di caso «drammatico»), ma l’incontro di martedì ha portato a una prima intesa sul futuro dei lavoratori.
L’ipotesi di lavoro sulla quale i rappresentanti dell’azienda e i sindacati dei metalmeccanici stanno ragionando è quella di chiedere un anno di cassa integrazione straordinaria per tutti i 48 attuali dipendenti della ditta. Questo permetterebbe di garantire uno stipendio ai dipendenti mentre proseguirebbero i contatti per il passaggio di proprietà dell’azienda. «L’intesa di massima sulla cassa integrazione straordinaria è stata trovata - conferma Luca Magnani, segretario provinciale della Fiom Cgil -: l’incontro di martedì si è tenuto in azienda con il liquidatore, adesso siamo in attesa di essere convocati dalla Direzione regionale del lavoro di Milano per ratificare ufficialmente l’accordo. Rimangono comunque alcune difficoltà, perché l’azienda non sarebbe in grado di anticipare la quota di indennità di cassa in carico all’Inps. Per il caso dei lavoratori della Alusteel sarà probabilmente necessario anche fare qualche ragionamento con le banche». Se l’intesa raggiunta martedì verrà formalizzata, i lavoratori della ex Metecno di Somaglia dovrebbero dunque passare dalla cassa integrazione ordinaria (che prosegue ormai da diversi mesi a causa della carenza di ordini) a quella straordinaria. «In un biennio la normativa garantisce 52 settimane di cassa integrazione ordinaria - dice Magnani -, l’azienda ha ancora a disposizione solo cinque giorni. La prospettiva della cassa straordinaria dunque rappresenta una soluzione, almeno temporanea».
Nel frattempo restano due le aziende in lizza per rilevare la Alusteel. «La rosa dei possibili acquirenti si è ristretta, perché fino a poche settimane fa avevamo notizia di quattro soggetti interessati - conferma Magnani -, a quanto pare tuttavia sarebbero state scartate le offerte che non garantivano tutele occupazionali adeguate, un particolare sul quale noi sindacati abbiamo posto l’attenzione ormai da parecchio tempo». La Alusteel di Somaglia, che fa parte del gruppo industriale Pozzoli di Grassobbio (Bergamo) si occupa di verniciature industriali e ha rilevato l’attività di Somaglia dalla Metecno.

Il secondo articolo fa l’elenco delle aziende lodigiane che recentemente hanno chiesto la cassa integrazione ordinaria: si tratta di Fratelli Baggi, Lg, Carbo System, Scomes, Raddital e Aseg Galloni.
Rallentano altre 6 ditte lodigiane: coinvolti un centinaio di lavoratori.

Sono un centinaio i lavoratori coinvolti dalle ultime richieste di cassa integrazione ordinaria. Le aziende sono sei, dislocate in tutto il territorio lodigiano. Appartengono al settore metalmeccanico, uno dei più colpiti dalla crisi economica. Alla base delle richieste di cassa integrazione ordinaria c’è il brusco calo degli ordini, che ha costretto le aziende a rallentare la produzione. In alcuni casi, le ditte hanno chiesto proprio pochi giorni fa il rinnovo della cassa integrazione, dopo che avevano esaurito i periodi di cassa già concessi all’inizio dell’anno.
La Fratelli Baggi di Lodi (pressofusione), azienda del polo di San Grato, ha chiesto il rinnovo della cassa integrazione ordinaria per altre 13 settimane. La cassa è stata chiesta per un massimo di 15 lavoratori tra operai e impiegati: dovrebbe partire il prossimo 13 luglio e proseguire fino al 31 luglio, interrompersi poi per le vacanze di agosto e riprendere il 24 agosto. Cassa integrazione ordinaria anche alla Lg-Lavorazioni Grafite di Caselle Landi (stampi in grafite), ultima propaggine lodigiana prima della provincia di Piacenza. La Lg-Lavorazioni Grafite ha chiesto 13 settimane di cassa integrazione ordinaria per un massimo di 13 lavoratori. La cassa dovrebbe scattare il prossimo 3 agosto per una settimana, essere sospesa poi per le vacanze e riprendere il 17 agosto. La Carbo System di Caselle Landi ha poi chiesto 13 settimane di cassa integrazione ordinaria per un massimo di 8 dipendenti a partire dal 3 agosto. Proseguono le casse in altre due ditte della Bassa, la Scomes di Castiglione d’Adda e la Raddital di Fombio.
La Scomes (apparecchiature elettriche ed elettroniche) ha chiesto 3 settimane di cassa integrazione ordinaria per un massimo di 45 lavoratori dal 20 luglio all’8 agosto. Dovrebbe poi essere osservata la sosta per le vacanze estive. I sindacati segnalano però come la ditta potrebbe chiedere dalla fine di agosto un anno di cassa integrazione straordinaria per una parte dei 68 dipendenti. Alla fine di ottobre 2009, peraltro, la Scomes dovrebbe esaurire le 52 settimane di cassa integrazione ordinaria che la normativa prevede in un biennio.
La Raddital di Fombio (apparecchiature elettriche ed elettroniche) ha chiesto 13 settimane di cassa integrazione ordinaria per un massimo di 8 dipendenti, a partire dal prossimo 20 luglio fino al 31 luglio. Dopo la pausa estiva, la cassa dovrebbe ripartire il 31 agosto. Infine la Aseg Galloni di San Colombano al Lambro (strumenti odontoiatrici ed odontotecnici) ha chiesto altre 13 settimane di cassa integrazione ordinaria per un massimo di 13 dipendenti, a partire dal 20 luglio. In quest’ultimo caso, però, i sindacati devono ancora incontrare i responsabili dell’azienda per fare il punto della situazione.

A Casale, ci racconta l’ultimo articolo, si moltiplicano le chiusure di attività commerciali e la crisi economica continua a far sentire i suoi effetti. Però c’è un caso in controcorrente.
Dal supermarket una speranza di lavoro.
Il Famila che sorgerà sull’area della ex Samor cerca personale.

In tempo di recessione economica la scure della disoccupazione non ha risparmiato neppure Casalpusterlengo, dove, alle conseguenze della crisi che hanno coinvolto numerose aziende del territorio e altrettante attività commerciali, si è sommata anche la riorganizzazione della Lever. Così, in un momento in cui la domanda di lavoro è altissima e l’offerta di posti decisamente risicata, a Casale, in vista dell’apertura di un nuovo supermercato, la ricerca di personale apre un varco. Per fine anno infatti nella zona ex Samor il Famila di Casale dovrebbe aprire definitivamente i battenti.
Promosso dall’amministrazione Pagani nell’ambito del piano di recupero dell’area ex Samor (approvato nel 2006, ndr), il nuovo supermercato nasce in una zona tuttora orfana tanto di servizi di prima necessità quanto di negozi di vicinato. Pertanto ai residenti del villaggio Pilota e agli abitanti del quartiere “acquedotto”, il nuovo anno dovrebbe offrire un servizio nuovo, comodo ed efficiente di cui potranno beneficiare presto anche gli inquilini dei nuovi palazzi e delle nuove abitazioni sorte proprio in rapporto alla riqualificazione dell’area dell’ex oleificio di fronte a cui ora svetta un nuovo piccolo quartiere.
In questo momento però ciò che più interessa è la richiesta di lavoro avanzata dal Famila che come ogni attività in fase di avviamento necessita di personale sufficiente a gestire il servizio. Per il momento ad essere richieste sono quattro tipologie professionali: il commesso addetto alle vendite, l’addetto al reparto salumi e formaggi, l’addetto al reparto macelleria e infine l’addetto al reparto ortofrutta. Chi fosse interessato a recapitare il proprio curriculum può farlo già da ora inviando un fax al numero 0377 436974 riportato anche sui cartelloni pubblicitari posti da qualche tempo all’ingresso del cantiere.


Nel frattempo però per le vie della città le serrate cominciano a farsi frequenti. Infatti dopo le chiusure invernali di “Fiori di pesco”, “Stock House” e “Casa della Lana”, l’ultima attività ad uscire di scena è stata la profumeria di via Largo Casali (lato destro venendo dalla piazza, ndr) ma per il momento dall’assessorato a commercio e attività produttive giungono soltanto ipotesi. «L’attuale piano al commercio ha in parte precluso l’apertura di nuove attività - ha dichiarato il neo assessore alla partita Marzio Rossetti - ma prima di mettere in atto un nuovo piano credo sia necessario approfondire la conoscenza dell’attuale situazione per proporre un progetto che sia sostenibile e che tenga conto delle richieste e delle necessità che ci vengono segnalate». Pertanto al momento non si muove ancora nulla anche se fra i punti più fermi spunta chiaro l’intento di rivedere il sistema viabilistico interno al paese in virtù di una viabilità che invogli ad entrare a Casale e non ad uscire.

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