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sabato 25 luglio 2009

Lo sport preferito dai petrolieri

La benzina vola a 1,3 euro al litro e il gasolio sfiora 1,14 euro. I consumatori denunciano aumenti a "orologeria": "Rincari di questa portata si verificano puntualmente quando milioni di italiani si mettono in viaggio. Il petrolio aumentato di 2-3 dollari al barile, c'è una speculazione di 6 centesimi al litro". Ma l'Unione petrolifera si difende: "I costi dei carburanti sono cresciuti di meno rispetto alle quotazioni internazionali". E attacca: "Dalle associazioni opera di disinformazione".


Il Codacons: "Meccanismo speculativo di doppia velocità, rapidissimo in ascesa e lentissimo in discesa".
Aumenta il prezzo della benzina, rincari in vista dell'esodo estivo.

Rassegna stampa - AdnKronos.

Nuova raffica di aumenti nei prezzi dei carburanti in vista dell'esodo degli italiani, con la benzina che vola a 1,3 euro al litro, e il gasolio che sfiora 1,14 euro. "Rincari di questa portata - afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi - si verificano puntualmente quando milioni di italiani si mettono in viaggio in macchina sulle autostrade, e peseranno in modo non indifferente sulle vacanze dei cittadini". "In soli 10 giorni - spiega il Codacons - la benzina è aumentata di 0,042 euro/litro e il gasolio di 0,051 euro/litro; ciò significa che per un pieno di carburante si spendono oggi 2,1 euro in più (benzina) e 2,55 euro in più (diesel)".
"La nuova ondata di aumenti dei prezzi dei carburanti costituisce l'ennesima riprova del meccanismo speculativo di doppia velocità di adeguamento dei carburanti, rapidissimo in ascesa e lentissimo in discesa, da noi da sempre denunciato", dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori ed Adusbef. Nel giro di una settimana, osservano, "a fronte di un lieve aumento del petrolio, di appena 2-3 dollari al barile, i prezzi dei carburanti hanno subito lanciato al rialzo, superando oggi, nei listini ufficiali, quota 1,30 Euro al litro per la benzina. Dai nostri calcoli e dalle quotazioni internazionali, invece, il prezzo corretto della benzina, si dovrebbe attestare a 1,24-1,25 Euro al litro. Registriamo quindi, attualmente, una speculazione di 6 centesimi al litro, pari ad una maggior spesa per gli automobilisti di 72 euro annui per costi diretti e 64 euro per costi indiretti".
Da parte sua l'Unione Petrolifera precisa che lo "stacco Italia" dalla media europea resta stabile intorno ai 3,5-3,7 centesimi di euro al litro. I prezzi della benzina in Italia, spiega l'Up, sono cresciuti di meno rispetto alle quotazioni internazionali: dall'inizio dell'anno ad oggi la benzina sui mercati internazionali si è apprezzata complessivamente di oltre 17 centesimi euro/litro (il gasolio di soli 6,5 centesimi) mentre in Italia il prezzo, al netto delle tasse, ha registrato una crescita di 15 cents al litro (5,5 centesimi euro/litro per il gasolio).
Attualmente, rileva ancora Up, "sembra proseguire senza sosta la corsa dei prezzi di greggio e prodotti petroliferi scambiati sulle piazze internazionali tornati al centro di tensioni di natura speculativa che non corrispondono alle reali condizioni di una domanda che stenta a riprendere". Ciò, rileva Up, "è testimoniato dall'andamento dei futures sul Brent che nell'arco degli ultimi 10 giorni sono passati da 59-60 dollari/barile agli attuali 69-70 dollari/barile, pari ad un progresso del 17%. Tensioni che hanno riguardato anche il mercato europeo dei prodotti raffinati che nelle ultime due settimane sono tornati a crescere in misura sensibile".
In particolare, aggiunge Up, "ciò vale per la benzina che in questo lasso di tempo a livello internazionale si è apprezzata complessivamente di circa 4,5 centesimi euro/litro. Analogo discorso si può fare per il gasolio". I prezzi interni, al netto delle tasse, "sono invece cresciuti meno delle corrispondenti quotazioni internazionali e tale comportamento è confermato dall'andamento del cosiddetto «stacco Italia» dalla media europea che continua a mantenersi stabile intorno ai 3,5-3,7 centesimi euro/litro". Numeri, questi, conclude Up, "che continuano ad essere sistematicamente ignorati da alcune associazioni di consumatori che proseguono nella loro opera di disinformazione producendo dati basati sulle sensazioni e non su riferimenti oggettivi".

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