Foroni si schiera con il latte lodigiano e la Polenghi.
Rassegna stampa.
Al fianco della Polenghi e del latte lodigiano. È questa la promessa fatta dal presidente della provincia di Lodi, Pietro Foroni, per il rilancio dello storico stabilimento di San Grato e delle produzioni lattiero-casearie del territorio: «Vogliamo essere protagonisti del rilancio del nostro oro bianco, ed è ovvio che se ci fossero progetti industriali relativi all’impianto di San Grato o a una sua parte, gli imprenditori interessati troverebbero nella provincia di Lodi un’istituzione disposta a collaborare al massimo grado», spiega Foroni, spronato a intervenire non solo dalla presa di coscienza sullo stato di degrado in cui versa buona parte della struttura di San Grato, ma anche dalla scelta confessata da Angelo Mastrolia, proprietario di una porzione dell’ex Polenghi, di puntare sul latte tedesco sia per la maggior qualità che per il minore prezzo rispetto a quello italiano. «Non sono un tecnico e mi premurerò di recuperare informazioni rispetto a questa affermazione - prosegue diplomatico il numero uno di palazzo San Cristoforo -. Anche un non addetto ai lavori può però capire che un prodotto fatto dietro casa, per di più tipico, ha di per sé qualcosa di migliore rispetto ad un prodotto estero. In ogni caso, prendo atto positivamente dell’apertura di Mastrolia a lavorare latte lodigiano all’interno del suo stabilimento». Addolorato per l’immagine di una Polenghi «infestata da topi ed erbacce», Foroni invita a non deprimersi e a far sì «che quello scheletro di pietra, come è stato definito, non rappresenti l’andamento del comparto nella nostra provincia». Braccia aperte, insomma, ma a patti ben chiari: «Quando parlo di un serio piano industriale, intendo dire che al suo interno voglio vedere un sano concetto di filiera - precisa Foroni tornando sul rilancio della Polenghi -. I fatti mondiali degli ultimi mesi dimostrano che l’unica economia che regge davvero è quella basata non solo sul business, ma su valori aggiunti, in questo caso la qualità, la tradizione, la filiera appunto».
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