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sabato 25 luglio 2009

Gli amici nemici del presidente

Guido Bandera, oggi su Il Giorno, intervista l'ex presidente della Provincia Felissari.
L’ex presidente: i numeri sono giusti, Foroni non sia ambiguo.
«La Regione ci vuole incastrare».
Rassegna stampa.

Osvaldo Felissari, fino al 7 giugno presidente della Provincia, non ha gradito né la bocciatura del piano rifiuti, che secondo lui apre le porte alla discarica di Senna, né l’atteggiamento del suo successore, Pietro Foroni.
Onorevole Felissari, l’ha sorpresa la scelta della Regione di bocciare il piano rifiuti e avviare il commissariamento della Provincia?
«Francamente Sì. E spiego: ho letto che l’assessore regionale Buscemi ha affermato che la decisione l’ha presa dopo un esame sommario. Ma come? Ha le carte in mano dall’11 dicembre. Dopo otto mesi è davvero curioso parlare di un esame sommario. Poi, sempre Buscemi dice che le osservazioni regionali erano già state fatte in sede tecnica. A me risulta esattamente il contrario. Non hanno detto nulla per otto mesi né agli amministratori né ai tecnici, almeno fino a quando ci siamo stati noi».
Allora, cosa pensa delle cifre espresse dalla Regione? Secondo Milano ci sono due milioni di tonnellate di inerti da spedire in discarica, non 300mila...
«Guardacaso, sottraendo le cifre risulta la stessa misura dell’impianto di Senna Lodigiana. Che dire? È l’ennesima coincidenza. Comunque è facile capire da dove escano i due milioni. Semplicemente è la cifra scritta nel piano. Solo che Buscemi ha letto male: di quei due milioni di tonnellate, il novanta per cento viene riciclato. E quindi non finiscono in discarica che 200mila tonnellate. E noi a Cavenago prevedevamo spazi per 300mila».
Che pensa della proposta di allargare Cavenago lanciata da Foroni?
«Che l’allargamento di Cavenago era già previsto nel piano e richiesto dal 2005. Quindi Foroni dichiara un’ovvietà. Io vedo un tentativo di fare confusione e scaricare sull’amministrazione responsabilità che non ha. Nel nostro piano ci sono numeri e ragioni politiche per dire di no alla discarica, mentre da febbraio 2008 la Regione e Buscemi disseminano di trappole il percorso dei Comuni e della Provincia. Con noi la discarica non si è fatta. Vedremo quello che saprà fare Foroni. Noi abbiamo rispettato regole e scadenze: il re è nudo. Solo ragioni politiche possono portare qui quell’impianto. Foroni ha davanti a sé un’amministrazione regionale amica: rivendichi la propria dignità e autonomia e le buoni ragioni del territorio: non si faccia sacrificare dai suoi amici in Regione. Il Pirellone, nominandolo commissario, lo vuole trasformare nel suo sicario. Certo, devo notare che la “Provincia della trasparenza”, tanto strombazzata da Foroni in campagna elettorale, non ha detto nulla sul commissariamento. L’abbiamo dovuto leggere sul giornale».

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