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martedì 21 luglio 2009

L'altra faccia dell'emergenza diabrotica (II)

Il precedente articolo di Lorenzo Rinaldi citava la lettera inviata alla rubrica "Lettere & Opinioni" de Il Cittadino da Andrea Tantardini del Partito Democratico di Caselle Landi. Quanto segue è il testo di quella lettera, per molti versi interessante.
Quanti dubbi sui pericoli dei trattamenti.
Rassegna stampa - Seconda parte.

Ogni giorno si legge sulla stampa locale della annosa questione della diabrotica, in una realtà agricola come quella del lodigiano l’argomento è molto discusso e ultimamente alle preoccupazioni degli agricoltori, che dovranno fronteggiare ingenti perdite di produttività, si aggiungono anche i dubbi dei cittadini riguardo i pericoli dei trattamenti che ad alcuni sembrano eccessivi e fatti con scarsa prudenza.
Non sono un agronomo e non voglio entrare nel merito dell’efficacia dei principi attivi utilizzati, ma so che alcuni dubbi sulle tempistiche e sulla utilità di alcuni presidi fitosanitari sono stati sollevati da addetti ai lavori, abito in campagna e tutti i giorni percorro chilometri di strade in mezzo ai campi di mais, nelle ultime settimane ho visto effettuare trattamenti che non so quali effetti abbiano sulla diabrotica ma che sicuramente bene non fanno alle persone che hanno inalato i presidi nebulizzati nell’aria.
Ho visto e sentito lamentele di trattamenti in giornate ventose fatti in prossimità di abitazioni, orti e giardini, non vorrei che si sia creato un allarmismo dove a guadagnarci siano per lo più i produttori di alfametrina e chlorpyrifos ethil e i pochi terzisti che dispongono delle attrezzature per trattare il mais in questo stato della crescita, mentre a rimetterci siano gli agricoltori che devono accollarsi ulteriori spese e l’intera comunità che subisce lo spargimento di insetticidi nell’ambiente.
Vorrei che le istituzioni e le associazioni di categoria vigilassero sui trattamenti per capire quali sono indiscriminati e potenzialmente dannosi alla salute pubblica; auspico inoltre la formazione di un tavolo di lavoro, si deve capire quali sono le cause del problema diabrotica e si deve capire come contrastarlo possibilmente senza l’abuso di prodotti chimici di sintesi o tantomeno di ogm.
Si sente spesso parlare a tutti i livelli di agricoltura sostenibile e di rispetto dell’ambiente, questa è un’ottima occasione per promuovere delle pratiche sostenibili e a basso impatto ambientale e fare seguire alle tante promesse e alle buone intenzione dei fatti concreti.
(2 - continua)

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