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martedì 21 luglio 2009

L'altra faccia dell'emergenza diabrotica (I)

Lorenzo Rinaldi su Il Cittadino di oggi ci informa che su molti campi della Bassa sono apparsi cartelli che invitano alla prudenza, suscitando qualche timore. L'emergenza diabrotica ha insomma un'altro aspetto inquietante non per gli insetti, ma per le persone che vivono in prossimità dei campi di mais o amano trascorrere il loro tempo libero passeggiando a piedi o in bicicletta nella campagna.
Diabrotica, insetticidi a tappeto.
La Provincia assicura: «Nessun pericolo per le persone».
Rassegna stampa - Prima parte.

«I trattamenti anti-diabrotica non sono pericolosi per le persone». La rassicurazione della Provincia di Lodi arriva dopo i dubbi sollevati nelle ultime ore in merito agli insetticidi spruzzati sui campi di mais lodigiani per combattere l’insetto che sta mettendo in ginocchio gli agricoltori. In diversi paesi del territorio, durante e dopo il trattamento con l’insetticida, a bordo dei campi sono apparsi dei cartelli che invitano alla prudenza e che non sono passati inosservati a chi, specialmente in bicicletta, ha percorso le strade di campagna nel fine settimana. Andrea Tantardini del Partito democratico di Caselle Landi, ad esempio, parla di «dubbi dei cittadini riguardo i pericoli dei trattamenti, che ad alcuni sembrano eccessivi e fatti con scarsa prudenza». «Ho visto e sentito lamentele di trattamenti in giornate ventose fatti in prossimità di abitazioni, orti e giardini - dice Tantardini -: non vorrei che si sia creato un allarmismo dove a guadagnarci siano per lo più i produttori di alfametrina e chlorpyrifos (prodotti per il trattamento della diabrotica, ndr) e i pochi terzisti che dispongono delle attrezzature per trattare il mais in questo stato della crescita, mentre a rimetterci siano gli agricoltori che devono accollarsi ulteriori spese e l’intera comunità che subisce lo spargimento di insetticidi nell’ambiente. Vorrei - aggiunge Tantardini - che le istituzioni e le associazioni di categoria vigilassero sui trattamenti per capire quali sono indiscriminati e potenzialmente dannosi alla salute pubblica». Timori, quelli sollevati dall’esponente del Pd, che vengono però smorzati dall’ufficio agricoltura della Provincia di Lodi. «Contro l’animale adulto, che è un coleottero, viene usato un insetticida - spiega Stefano Rancati, del settore agricoltura della Provincia -, i cartelli sono il frutto della normale precauzione che si usa in questi casi». Nessun problema per le persone, ribadiscono dalla Provincia: «Se si passa vicino a un campo trattato con insetticida contro la diabrotica non ci sono problemi, è però auspicabile non entrare nel campo. Il trattamento poi nel nostro caso avviene attraverso un “trampolo” (un macchinario particolare che si eleva rispetto alle piante di mais, ndr), mentre sarebbe un discorso diverso se venisse spruzzato da un aereo». In provincia di Lodi i primi trattamenti contro l’insetto che colpisce le piante del mais sono stati effettuati l’ultima settimana di giugno. Le operazioni dovrebbero proseguire fino al mese di agosto. «La diabrotica danneggia il mais in due fasi - spiega Rancati -: la larva mangia le radici, l’insetto che deriva dalla larva si nutre invece del polline e della seta del mais (le barbe, ndr) e può provocare problemi alla granella che non si forma o si forma solo in piccola parte». Rassicurazioni sull’utilizzo degli insetticidi arrivano infine anche dalla Coldiretti lodigiana: «Chi utilizza gli insetticidi - spiega Francesca Toscani - deve avere uno specifico patentino e deve aver seguito un corso specifico in modo da essere abilitato a utilizzare questo tipo di prodotti».
(1 - continua)

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