FATTI E PAROLE

Foglio virtuale quotidiano di Brembio e del suo territorio

http://www.fattieparole.info

Si può leggere l'ultimo numero cliccando sopra, sull'immagine della testata o sul link diretto, oppure cliccando qui.
Ogni nuovo numero esce nelle ore serali, ma dopo le 12.00 puoi già leggerlo mentre viene costruito cliccando qui.

FATTI E PAROLE - ARCHIVIO
www.fattieparole.eu

La parola al lettore

Le tue idee, opinioni, suggerimenti e segnalazioni, i tuoi commenti, le tue proposte: aiutaci ad essere un servizio sempre migliore per il nostro paese.

Puoi collaborare attivamente con noi attraverso questo spazio appositamente predisposto - per accedere clicca qui - o anche puoi scriverci cliccando qui.

mercoledì 15 luglio 2009

I cani non si fanno prendere

Ne abbiamo parlato. Riportiamo qui gli sviluppi raccogliendo da Il Giorno di oggi un articolo di Tiziano Troianello.
Sono falliti i primi tentativi di cattura.
Branco di cani randagi. Si pensa all’abbattimento.
Rassegna stampa.

Si profila anche l’ipotesi di abbattimento per i cani randagi pericolosi che vagano all’interno della Riserva naturale Monticchie. I tentativi di cattura sono già iniziati, ma le operazioni risultano essere di notevole difficoltà. All’opera si sono già messi alcuni accalappiacani. Il branco dei randagi però non appena vede una persona avvicinarsi scappa a gran velocità e fa perdere le proprie tracce. Il punto sull’emergenza che si è venuta a creare da qualche giorno a Somaglia viene tracciato dal responsabile del dipartimento di prevenzione veterinaria dell’Asl Giuseppe Granata. Azienda sanitaria di Lodi, Comune e Polizia provinciale hanno già iniziato a confrontarsi sulle modalità con cui riuscire a risolvere il problema. La questione però pare non essere di semplice soluzione.
Dalla fine della scorsa settimana l’oasi Monticchie, che si estende per circa 25 ettari con una fascia di rispetto di altri 214 ettari ed è riconosciuta anche «sito naturalistico protetto» a livello europeo, è stata dichiarata inaccessibile con una ordinanza emessa dal sindaco Pier Giuseppe Medaglia. Ciò dopo che due agricoltori, in due differenti circostanze, sono stati avvicinati con fare minaccioso da un gruppo di cinque cani di media-grossa taglia (tra cui un pastore tedesco) e sono stati costretti alla fuga. Il branco, a quanto pare, si sposta rapidamente tra l’oasi, la Cascina Colombara ed il confine con la linea Tav. «È una zona molto vasta - evidenzia il dottor Granata - ed i primi tentativi di cattura sono andati a vuoto. Ora è la Polizia provinciale ad avere il coordinamento delle operazioni. Noi possiamo fornire un supporto di tipo tecnico. Di certo questo è diventato un problema di pericolo pubblico. Dal nostro punto di vista le soluzioni potrebbero essere quella di somministrare sedativi (o sparati da distanza con fucili o inseriti all’interno di bocconi prelibati), oppure in “extrema ratio” quella di abbatterli. La decisione finale però, in questo senso, spetterebbe al sindaco di Somaglia». Negano invece di avere in mano il coordinamento delle operazioni i vertici della Polizia provinciale. «La competenza spetta a Comune e Asl - dicono -. La Provincia ha competenza solo sulla fauna selvatica e non sugli animali domestici. Proprio stamattina (ieri per chi legge, ndr) ci è sopraggiunta una richiesta ufficiale per svolgere attività di supporto volta a localizzare il branco e noi abbiamo dato la nostra disponibilità». Ieri pomeriggio c’è stato un ulteriore confronto tecnico.
«Abbiamo stabilito - riferisce il sindaco Medaglia - di contattare alcune ditte specializzate per posizionare nella Riserva alcune gabbie con esche. Personalmente non escludo a priori l’ipotesi degli abbattimenti, solo dopo però che saranno esperiti tutti gli altri tentativi. L’oasi dovrà tornare ad essere fruibile in totale sicurezza».

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.