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martedì 10 novembre 2009

Si «scava» nelle bonifiche

La Sadi opera anche a Cerro e Crespiatica. Spunta una società tra l’assessore pavese in cella e Buscemi, che decide sui rifiuti in Regione. Caso Grossi, al setaccio altre bonifiche. La Forestale acquisisce nel Pavese le relazioni finali degli interventi.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Carlo Catena, 10 novembre 2009.

Si allarga a macchia d’olio l'inchiesta della procura della Repubblica di Milano sui conti delle bonifiche di Giuseppe Grossi, che con la sua Sadi-Servizi industriali si sta occupando della ex Ra.Bo. di Crespiatica e dei campi della Gazzera di Cerro.
Nei giorni scorsi agenti del corpo forestale dello Stato, su delega dei pm milanesi Laura Pedìo e Gaetano Ruta, hanno fatto visita agli uffici dell’amministrazione provinciale di Pavia per acquisire le relazioni finali della direzione dei lavori di tutte le bonifiche effettuate da società di Grossi nel Pavese, relazioni in molti casi firmate dall'ingegnere lodigiano Claudio Tedesi, estraneo a ogni accusa. L’inchiesta sull’industriale “re delle bonifiche” era iniziata con l’ipotesi di riciclaggio per movimenti di valuta tra Italia e Svizzera e i pm ritengono di aver scoperto due cose: un passaggio di denaro, almeno 500mila euro, tra conti esteri riconducibili all’ex assessore provinciale pavese Rosanna Gariboldi e altri di presunti prestanome di Grossi, e un metodo dell'industriale per pagare meno tasse, sovrafatturando il costo di rifiuti smaltiti in Germania attraverso società di Londra, una delle quali intestata a un professore di inglese che insegna in una scuola superiore di Lodi, e di Madeira. Un meccanismo che avrebbe permesso anche di creare “fondi neri”.
Anche dalla Gazzera di Cerro al Lambro, bonifica da 36 milioni di euro pagati dalla Regione e, per 4 milioni, dallo Stato, sono partiti molti carichi di scorie per la Germania. «Le bonifiche lodigiane non sono oggetto di contestazioni», taglia corto al proposito il difensore di Grossi, avvocato Massimo Pellicciotta, che pure non può escludere acquisizione di documenti nella nostra provincia.«In comune a Cerro nessuno si è presentato in questi giorni per acquisire atti sulla Gazzera - assicura il sindaco Dario Signorini -. Tre anni fa si erano presentati i carabinieri di Alessandria per chiedere i certificati “mud” di smaltimento, ma era un’altra vicenda». Controlli senza alcuna conseguenza, assicura al proposito Tedesi. Ma che ora la procura di Milano cerchi di tirare le somme per contestare fino all'ultimo euro evasione fiscale e fondi neri, è invece probabile. Anche perché uno dei difensori dell'ex assessore pavese Gariboldi, la professoressa Maria Novella Galantini di Milano, assicura che «non ci viene contestato nulla riguardo alle bonifiche, solo l'ipotesi iniziale». Cioè reati finanziari. Che le acquisizioni di documenti siano partite da Pavia, quindi, per la difesa è una mera coincidenza. La Gariboldi (moglie del parlamentare Pdl ed ex assessore regionale alla sanità Giancarlo Abelli, estraneo all’inchiesta), resta in carcere, ormai dal 20 ottobre, e risultano suoi rapporti di socia in affari con gli assessori regionali Massimo Ponzoni, varesino, e Massimo Buscemi, che attualmente ha la delega a reti e servizi.
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